La stagione 2022-2023, la prima del City Football Group a Palermo si chiude con il nono posto – per differenza reti – dei rosanero in serie B. Un risultato che lascia scontenta una piazza calda come quella palermitana che fino all’ultimo ha sognato l’accesso ai play off. Una delusione cocente per l’ambiente visto che gli spareggi sono stati mancati per la classifica avulsa.
La proprietà però guarda avanti. Giovanni Gardini, amministratore delegato del club, parla a 360 gradi attraverso i canali ufficiali della società. Parla di “stagione positiva”, di “amaro in bocca per il mancato raggiungimento dei play off” ma anche di futuro e di obiettivi per il prossimo campionato cadetto e fa intendere a chiare lettere che la squadra dovrà essere competitiva per la serie A. Inoltre conferma, anche se non c’erano dubbi a tal proposito, Eugenio Corini in panchina.
Stagione del Palermo
Gardini dà un giudizio positivo sul campionato concluso la settimana scorsa per i rosanero. “La stagione che si è appena conclusa possiamo considerarla positiva in un campionato così equilibrato e competitivo. Il risultato finale lascia un po’ di rammarico perché eravamo dentro i play off a pochi minuti dalla fine. C’è molto amaro in bocca ma dobbiamo considerare come abbiamo iniziato la stagione e come siamo partiti. Abbiamo cercato gli obiettivi che ci eravamo posti ad inizio stagione, quindi è una valutazione positiva”.
Rimane il rammarico per i play off
L’amministratore delegato non nasconde l’amarezza per gli spareggi. Un traguardo che non era messo in conto e che, oggettivamente, era alla portata degli uomini di Corini che col Brescia si sono fermati sul 2-2 sprecando un vantaggio di due reti in casa davanti a 32.000 persone. Una situazione non nuova a Brunori e compagni che con le Rondinelle hanno subito l’ennesima rimonta stagionale lasciando per strada 25 punti da situazione di vantaggio.
“Certo, è normale che sia così. Al 45′ del primo tempo eravamo settimi. Se la Reggina non avesse segnato saremmo arrivati ottavi. Avremmo centrato l’ulteriore step che potevamo raggiungere ma con i se e con i ma non si arriva da nessuna parte. Dobbiamo considerare come si arriva a certi risultati e questi si ottengono attraverso metodo e programmazione e cercare di migliorare giorno per giorno il lavoro che si va a costruire. Quindi da questo punto di vista non possiamo che essere soddisfatti in considerazione del fatto che vincere è un obiettivo che abbiamo”.
“Vincere con programmazione”
Il dirigente del club si sofferma sull’importanza della programmazione che porta a risultati positivi. Un concetto diverso dal successo effimero. “Ma dobbiamo stare attenti – ammonisce – a non vincere per casualità che non produce alcun beneficio se non il piacere momentaneo. Noi dobbiamo, invece, creare basi solide per avere un club importante nella massima serie. Il tempo è quello che ci vorrà e si renderà necessario ma è chiaro che il percorso è segnato ed è fatto da comportamenti che devono essere giorno per giorno messi dietro l’uno a l’altro. Per caso si può vincere una volta su dieci, se si programma si può vincere 9 volte su 10. Questo deve essere il punto di partenza per il prossimo campionato che dovrà vederci protagonisti”.
I tifosi scontenti, “Abbiamo dovere di portarli dove vogliono”
Gardini parla sull’umore della tifoseria che certamente non è dei migliori per l’epilogo di una stagione che comunque poteva essere diverso. “I tifosi che siano scontenti è un loro diritto. E’ corretto. Ci hanno sostenuto per tutta la stagione ed aver portato 32mila persone allo stadio in occasione dell’ultima partita col Brescia è un motivo di orgoglio, di soddisfazione e di responsabilità. Significa che questa piazza e questi tifosi meritano quello che cercano di chiedere. Noi abbiamo il dovere di portarli dove loro vogliono e quindi è ancor maggiore la responsabilità che ci sentiamo addosso.
“Vogliamo essere valutati in base al nostro operato”
E prosegue: “Noi chiediamo soltanto il fatto di essere valutati in base a quello che si fa e non a quello che si dice. In questo senso è importante la valutazione che il tempo deve essere una opportunità da sfruttare e non un alibi. Abbiamo però cominciato a costruire una società che quattro anni fa era in serie D, l’anno scorso si erano vinti i play off per la B, pochi giorni prima del campionato allenatore e direttore sportivo hanno deciso di prendere una squadra diversa. Siamo ripartiti con una nuova proprietà e quest’anno sarà il primo anno in cui la nuova proprietà potrà programmare, più che organizzare, la stagione. Sono tutti fatti influenti”.
Metodo, programmazione e serietà
Si torna a parlare della programmazione che per Gardini sarà alla base del successo. “Noi riteniamo che con metodo, programmazione, con serietà e competenza a Palermo si possano ottenere risultati quasi inimmaginabili. Perché il tifoso è giusto che debba sognare. Noi siamo dispiaciuti di non aver dato loro la soddisfazione di portare la squadra ai play off ma dobbiamo ricordarci ed essere onesti da dove siamo partiti e dove siamo arrivati in questa stagione. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto raggiunto e fatto nelle 38 partite e deve essere un punto di partenza per la prossima stagione”.
Stagione di Corini
Prosegue parlando dell’operato di Eugenio Corini. “Una stagione positiva come quella della squadra. Eugenio (Corini, ndr) è un tecnico preparato, capace, determinato. E’ una persona seria ed è un grandissimo lavoratore, lui ed il suo staff. Lo abbiamo scelto dopo un’attenta analisi anche in considerazione del fatto che è stato il capitano di questa squadra nel periodo più fulgido della storia del Palermo e quindi ben consapevole di quelle che erano le responsabilità e le pressioni in cui sarebbe incorso allenando il Palermo. Ma la sua personalità, che in campo dimostrava e che ha portato ad essere uno dei centrocampisti più apprezzati, ha dimostrato anche quest’anno di averla come allenatore mantenendo la barra dritta nei momenti di difficoltà, non scoraggiandosi dopo il periodo di difficoltà all’inizio, accettando una sfida così gravosa di responsabilità allenando una squadra come il Palermo”.
Ed inoltre: “Riteniamo che il lavoro fatto dallo staff tecnico sia molto positivo. Chiaramente sempre si può far meglio, tutti noi possiamo far meglio ed anche la squadra ma evidentemente non eravamo pronti. E abbiamo iniziato un percorso biennale. Quindi riteniamo sia corretto continuare il rapporto professionale in maniera molto seria e consapevoli delle sfide che ci aspettano per la prossima stagione da cui non vogliamo assolutamente nasconderci o sottrarre”.
Club in crescita
L’amministratore delegato del Palermo parla non solo della crescita della squadra ma anche di come sia cresciuta la società in questi primi mesi di City Football Group. “Il Club ha fatto moltissimo e di questo siamo fieri ed orgogliosi. Siamo arrivati ed abbiamo trovato un insieme di ragazzi che aveva molta voglia di lavorare ma erano numericamente pochi ed abbiamo dovuto supportarli. E di questo ringraziamo per la disponibilità. Siamo cresciuti in tutti i settori. Ma c’è moltissimo ancora da fare. Lo dimostra il risultato che ha ottenuto la Primavera con la promozione battendo il Bari dopo aver vinto la regular season ed è andato in Primavera 2. Questo per significare che c’è un settore che è rinato con la nuova società di Dario Mirri ed ha ottenuto un risultato dopo 4 anni. Ci vuole tempo e pazienza. Da un gruppo di ragazzi che gestisce una società sportiva stiamo diventando un club importante. Ma ci vuole tempo e la voglia di migliorarsi. Il campo è la risultanza di tante attività che in molti non conoscono. Ma se lavoriamo bene lo riusciamo a trasferire a tutto l’ambiente”.
Obiettivo prossima stagione “Alzare l’asticella, competitivi per la A”
Argomento clou sono gli obiettivi per la prossima stagione. Gardini non si nasconde e parla delle ambizioni del club: “Il prossimo anno dobbiamo alzare il livello per forza di cose. Dobbiamo essere competitivi per la promozione in serie A. Non ci vogliamo nascondere ma non vogliamo essere presuntuosi o promettere una cosa che non siamo in grado di garantire”.
“Palermo deve essere protagonista nel calcio italiano”
Gardini poi sottolinea: “Attraverso investimenti strategici nella parte sportiva e nelle strutture non possiamo pensare di far relegare il ruolo del Palermo a non protagonista. Il Palermo deve essere protagonista nel calcio italiano. E questo passa attraverso la programmazione o quello che ne consegue. La storia del City ce lo insegna. E’ già accaduto con realtà come New York, Melbourne o Montevideo”.
Il centro sportivo di Torretta, i campi pronti in estate
Altro tema importante è quello del centro sportivo di Torretta. Un argomento caro ai tifosi rosanero che sognano una casa per il Palermo ed una struttura in grado di poter far crescere calciatori e squadra. Gardini sottolinea che “Il centro sportivo di Torretta deve essere l’emblema del Palermo e del Cfg. Ed è una storia bellissima perché riuscire nell’intento di dotare il Palermo di un centro sportivo con il supporto e le migliorie che sono state apportate dopo l’acquisto di cui bisogna dare merito a Dario Mirri che ha avuto l’intuizione di aver trovato il terreno per poterlo rendere come centro sportivo per la squadra in questa prima fase è il punto di partenza per una squadra che vuole essere all’avanguardia. Questo cambierà completamente la vita alla parte sportiva. Avranno la possibilità di viverci quotidianamente. Ci metterà nelle condizioni di supportare e migliorare la qualità le necessità della parte sportiva
E parla delle tempistiche di consegna dei campi di gioco. “I campi saranno pronti questa estate. E potremo valutare e vedere i nostri calciatori ed allenatori. Sarà una struttura all’avanguardia”.
Lo stadio Renzo Barbera “Dialogo con l’amministrazione comunale”
Si parla dello stadio Renzo Barbera. Recentemente nell’occhio del ciclone per essere stato escluso dal dossier finale che la Figc ha consegnato alla Uefa per l’organizzazione degli Europei 2032 che vede l’impianto di viale del Fante fuori dalle 10 sedi indicate dalla Federazione Italiana.
Gardini racconta: “Il Palermo può cercare di renderlo più funzionale possibile permettendo ai nostri tifosi di godere della partita mettendo a disposizione spazi più confortevoli. Cercare di rendere lo stadio più accessibile agli stessi. E’ uno stadio bellissimo e ne abbiamo avuto la prova più volte. Chiara che l’atmosfera creata dai tifosi è stata molto coinvolgente, sentita e passionale. Abbiamo interlocuzioni continuate con l’amministrazione comunale per cercare di trovare un punto di incontro in merito ad una serie di lavori che devono essere realizzati per rendere lo stadio non tanto adeguato ma confacente alle esigenze di un 2023 che richiede sempre più attenzioni verso gli utilizzatori dello stadio. Stiamo valutando un percorso migliore per provare il Barbera più funzionale senza dimenticare quello che è stato fatto negli anni passati”.
Ruolo Palermo nel City Football Group
Una domanda che negli ultimi tempi, soprattutto dopo l’acquisizione del Bahia, formazione brasiliana, i tifosi rosanero si sono fatti è sull’effettiva importanza di una piazza come quella di Palermo nella galassia del City Football Group.
Gardini spiega. “Il City Football Group è stato chiaro. Il Palermo è strategico con delle potenzialità facilmente individuabili. Sentiamo la vicinanza della struttura in ogni area, da quella amministrativa a quella sportiva a quella commerciale. Su Torretta, ad esempio, abbiamo avuto un sopporto non indifferente, considerato che il centro sportivo di Manchester, oltre a quello di Melbourne o quello che stanno realizzando a New York o a Torque hanno una conoscenza della materia che ci ha aiutato moltissimo. Da parte loro c’è una grande considerazione e stima che viene valutata e dimostrata ogni giorno nei confronti di tutti noi. Sovente almeno una volta a settimana qualcuno dal City viene a trovarci per spiegarci la filosofia, qual è il modus operandi perché loro fanno un calcio che su business che è rivolto esclusivamente al lato sportivo”.
Sui tifosi, “Faremo di tutto per renderli orgogliosi”
Le ultime parole dell’intervista che dura circa un quarto d’ora, sono rivolte ai tifosi. “Il solo rispondere alla domanda sui tifosi dà i brividi. Ricordo i 4mila presenti a Parma ed i 32mila al Barbera col Brescia. Avere portato tutto questo pubblico in trasferta o al Barbera è un motivo di orgoglio, soddisfazione e responsabilità che ci vogliamo tenere. Giocare con la maglia del Palermo o allenare qui ha pochi rivali in Italia in termini di pressione ma questo deve spingerci a lavorare con maggiore attenzione e consapevolezza. Bisogna rendere merito ai tifosi che ci fanno vivere questi tifosi. L’atmosfera creta da loro è sempre stata di grande partecipazione ed attenzione verso la nostra squadra. Siamo veramente dispiaciuti dispiaciuti, nel nostro intimo, per non essere riusciti a dargli la soddisfazione di fare almeno una partita nei play off. Noi faremo di tutto, ma veramente di tutto, per renderli orgogliosi di questi colori che sono unici al mondo”.
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