“L’obiettivo è trovare una cornice normativa che consenta di riconoscere dei diritti non privilegi”. Lo ha detto il senatore Pino Pisani a conclusione dell’incontro al ministero del Lavoro insieme al presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, Ezio Bonanni, per discutere la questione tecnico giuridica del prepensionamento dei 21 operai di Priolo, nel Siracusano, vittime dell’amianto e esposti alla fibra killer, dell’officina “Industrie Meccaniche Siciliane” del gruppo Belleli che da 15 giorni sono in sciopero della fame.
Il Tribunale di Siracusa aveva concesso il riconoscimento dei benefici contributivi ma la sentenza è stata ribaltata dalla Corte di Appello di Catania e verrà impugnata in Cassazione. “Senza voler entrare nel merito delle disposizioni giudiziali, considerato che questi ex dipendenti sono, comunque, persone professionalmente esposte ad un agente altamente patogeno, bandito dai cicli lavorativi proprio per il suo elevato rischio oncogeno, si vuole trovare, nel rispetto del quadro normativo, una soluzione che consenta loro la fruizione delle prerogative di legge” spiega Pisani.
“L’Ona non ci sta e, non solo faremo una battaglia legale, ma andremo avanti con lo sciopero della fame ad oltranza. Non faremo sconti a nessuno”, annuncia Bonanni. Il coordinatore siciliano Ona, Calogero Vicario preannuncia: “Abbiamo maneggiato, respirato e anche mangiato l’amianto. Chiederò una mobilitazione nazionale in piazza delle vittime. Occorre che il ministro del lavoro tuteli le vittime dell’amianto”.