Il gip del tribunale ha scarcerato un venticinquenne di Augusta, accusato di violenza sessuale ai danni di tre donne. Questi episodi, secondo la ricostruzione della polizia, si sono verificati a Genova, dove, in quel periodo, il giovane viveva.
L’indagato era stato arrestato alla fine del mese scorso dagli agenti della Squadra mobile che lo trovarono ad Augusta, sua città di origine, per poi accompagnarlo in carcere, nel penitenziario di contrada Cavadonna. La stessa struttura dove nei giorni scorsi si è verificata la rivolta dei detenuti poco dopo la notizia della stretta sui colloqui decisa dal Governo per limitare i rischi di contagio da Coronavirus. Non è escluso che la decisione del giudice , che ha concesso i domiciliari al venticinquenne, possa essere legata al momento di grande tensione nelle carceri, peraltro sovraffollate come denunciato dai sindacati di polizia penitenziaria.
In merito all’indagine sul giovane di Augusta, secondo gli inquirenti, il venticinquenne era ossessionato dall’idea di palpeggiare le donne e sarebbe stato disposto a tutto anche di minacciarle fisicamente. Ci sarebbe riuscito in tre occasioni diverse.
L’inchiesta ha avuto inizio dopo le segnalazioni delle donne, rimaste traumatizzate da quell’esperienza drammatica che non cancelleranno dalla loro mente. Non avrebbero potuto sottrarsi ai palpeggiamenti nelle parti intime altrimenti avrebbero rischiato l’incolumità ma tornando a casa, e parlando con i familiari, avrebbero trovato la forza di raccontare tutto alle forze dell’ordine. Ne è scaturita un’inchiesta, coordinata dai magistrati della Procura di Genova, che hanno chiuso il cerchio attorno al giovane.
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