Richiesta di rinvio a giudizio dalla procura di Siracusa per violenza sessuale su minori per l’ex cappellano militare Salvatore Cunsolo, 67 anni.

La denuncia

Il religioso era stato già sospeso dallo stato clericale la scorsa estate dal vescovo di Piana degli Albanesi. Le indagini erano scaturite dalla denuncia di un giovane di Francofonte, oggi maggiorenne, che ha raccontato alla squadra mobile di Siracusa di avere subito le violenze dall’età di nove anni fino ai 18 anni.

La segnalazione al vescovo

Il giovane prima di rivolgersi alla polizia aveva denunciato i fatti al vescovo di Siracusa, Francesco Lomanto che ha avviato il processo canonico tuttora in corso. Cunsolo, all’epoca dei fatti era sacerdote della chiesa Madre di Francofonte. Ed è li che, secondo l’accusa, approfittando della fragilità del ragazzino, rimasto orfano da bambino , si sarebbero verificate prima gli abusi e poi le violenze. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 16 gennaio 2024.

Un sacerdote di Enna a processo

Slitta la requisitoria del pm Stefania Leonte, e le conclusioni degli avvocati delle parti civili, previste per oggi, nel processo a don Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale su minori. Dopo una lunga camera di consiglio, il tribunale di Enna presieduto da Francesco Pitarresi, ha ammesso la produzione di una chat che comproverebbe le confidenze sugli abusi subiti tra la presunta vittima, Antonio Messina, che ha denunciato il sacerdote, ed una amica.

Il prossimo 21 novembre, dunque, si terrà un’udienza interlocutoria per nominare un consulente che dovrà estrapolare dall’account della vittima la chat completa. Restano confermate le altre due date di udienza, il 13 dicembre e il 10 gennaio, giorno della sentenza che però, a questo punto, sembra improbabile sia emessa in quella data. Proprio ieri nel corso di un incontro con l’associazione Piccola Casa della Misericordia di Gela, Papa Francesco aveva elogiato il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, titolare della diocesi di don Rugolo, definendolo un “perseguitato”. Una dichiarazione che aveva suscitato la reazione di Messina: “Questo vescovo – aveva detto riferendosi a Gisana – è lo stesso intercettato mentre parla con Rugolo e dice di avere insabbiato tutto”.

 

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