Deve essersi ispirato a Fotoromanza, una delle canzoni più note di Gianna Nannini, l’ex deputato regionale, Enzo Vinciullo, che ha deciso di divorziare dalla Lega, lui che, per anni, è stato il coordinatore provinciale.

Lo scontro con Sammartino

“La Lega Sicilia è ormai diventata una vera e propria camera a gas, che ha trasformato i suoi uomini e le sue donne in gabinettisti, senza anima e senza alcun progetto e slancio politico, ma solo asserviti al tiranno di turno” ha detto Vinciullo, in una lunghissima nota di commiato, in cui emerge la sua distanza, peraltro mai nascosta, con l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, figura apicale nella Lega siciliana, con cui è entrato in rotta di collisione dopo le elezioni regionali del settembre del 2022.

La questione politica

Secondo Vinciullo, la provincia di Siracusa, che ha contribuito con i voti della lista, i cui alfieri erano lo stesso Vinciullo e Giovanni Cafeo,  a consentire al partito di raggiungere la soglia del 5% non ha avuto nulla in cambio.  “Ben diversamente si sono comportati i rimanenti partiti del Centrodestra e in modo particolare Fratelli d’Italia dove ai non eletti è stata riconosciuta la giusta visibilità sia all’interno del Governo regionale, quanto nei posti di sottogoverno”.

“Catania ingorda”

Inoltre, “quando si è avuta la possibilità di nominare assessore uno dei più votati, Giovanni Cafeo, ancorché non eletto, si è preferito continuare a sacrificare lo stesso Cafeo in un gabinetto, per nominare assessore ombra un non tesserato della Lega, già consulente dell’Assessore impedito a svolgere le proprie funzioni, ma proveniente dalla ingorda Catania”.

L’accordo Minardo Sammartino

L’ex coordinatore della Lega sostiene che anche alle elezioni nazionali Siracusa è rimasta schiacciata da logiche spartitorie. “Per non parlare poi delle elezioni nazionali in cui un accordo di potere fra Minardo e Sammartino ha mortificato la provincia di Siracusa, il cui collegio è stato saccheggiato e violentato, imponendo 2 candidati di Catania, fra cui l’onnipresente Sudano, uno di Ragusa, il solito Minardo, e uno di Agrigento, portando di conseguenza alla perdita del collegio con l’obiettivo evidente e chiaro di favorire altri candidati del Centrodestra e di negare alla provincia di Siracusa la possibilità e il diritto di avere un proprio rappresentante al Parlamento nazionale”.

Flop manifestazione pro Salvini a Palermo

Vinciullo ritiene che la Lega sia debolissima e la prova, a suo avviso, consisterebbe nel flop della manifestazione a Palermo pro Salvini. “Manifestazione che si è rivelata un vero e proprio flop e ha dimostrato, ancora una volta, l’inconsistenza territoriale, ormai cronica, della Lega in Sicilia, a tutti nota” dice Vinciullo.