La questione della costruzione di un villaggio per ospitare i braccianti agricoli stranieri a Cassibile, quartiere a sud di Siracusa, è finita nelle mani del leader della Lega. L’ex ministro dell’Interno è stato chiamato in causa da una delegazione del Comitato del No che ha partecipato ieri sera alla trasmissione televisiva Dritto e Rovescio andata in onda su Rete 4.
“Il senatore Salvini ha pubblicamente dichiarato di impegnarsi nella causa e questo è già un bel traguardo. Noi non ci fermiamo e portiamo avanti i diritti e le volontà dei residenti nel rispetto di leggi e istituzioni” ha spiegato Paolo Romano, leader del Comitato contrario alla costruzione di questi alloggi. Nelle settimane scorse, gli stessi promotori hanno organizzato una manifestazione nell’area in cui sorgeranno le costruzione, volute dall’amministrazione comunale di Siracusa per evitare il ripetersi delle baraccopoli. Solo che, secondo i residenti, il villaggio è a ridosso del centro abitato ed il recente incontro tra il Comitato ed il sindaco ha prodotto solo una fumata nera.
Secondo quanto sostenuto dal leader del Comitato del No, “il problema non è rivolto agli extracomunitari, i quali da sempre sono ben accolti nel nostro territorio nel rispetto delle leggi e della legalità, ma bensì alle istituzioni: l’amministrazione di Siracusa ha deciso di istituire un villaggio per extracomunitari nella zona più degradata del paese ovvero Contrada Palazzo, un posto già altamente penalizzato in quanto senza strade, luci e servizi primari”
Secondo quanto previsto dall’amministrazione, questi alloggi, dotati di servizi igienici, nel rispetto di tutte le norme sulla sicurezza, dovrebbero ospitare circa 100 persone. Il rischio, come paventato d’altra parte da Lealtà e Condivisione, un movimento che rappresentanza nella giunta del sindaco di Siracusa, è che si formino lo stesso delle baraccopoli, poiché le esperienze degli anni scorsi insegnano che a Cassibile arrivano non meno di 300 stranieri.
Per il Comitato contro la costruzione degli alloggi, “c’è però qualcuno che pensa che tutto ciò non costituisca nessun problema, sostiene l’arroganza dell’amministrazione siracusana per il costruendo villaggio e cerca di metterci in cattiva luce. Che questi soggetti si prendano la responsabilità di queste posizioni, ma che non si permettano di etichettarci come ciò che non siamo”.