Resta pedonale via Ofanto, la strada che costeggia piazza della Repubblica, zona 30 dall’estate del 2021, per “proteggere” dalle auto i 780 alunni dell’istituto Paolo Orsi, una delle scuole più prestigiose di Siracusa.
Il caso di via Ofanto
Il blitz della settimana scorsa dell’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano, che, insieme ad un gruppo di tecnici, aveva disposto la riapertura al traffico di quella stradina, immortalata dalle foto del sopralluogo scattate dal consigliere comunale, Ivan Scimonelli e finite nelle mani del gruppo politico vicino al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che della mobilità sostenibile, delle zone 30, delle piste ciclabili, ha fatto la sua bandiera, specie nella campagna elettorale della primavera scorsa.
Le pressioni politiche
Le pressioni verso l’assessore alla Mobilità sono state fortissime e Pantano, in merito alla decisione di voler aprire alle auto via Ofanto ha spiegato che c’era una questione di sicurezza, poiché, nella zona di via Brenta, alle spalle dell’ingresso principale della Paolo Orsi, esiste un’entrata secondaria, attorno a cui si addensano auto e camion, per lo scarico merci di due supermercati, per cui la viabilità, e di conseguenza la sicurezza stradale, sono fortemente compromesse.
Le ragioni dell’assessore
Lo stesso assessore, a BlogSicilia, ha riferito che questa decisione era “figlia” di una ordinanza, rispondendo, così, alle contestazioni del consigliere comunale Scimonelli, il quale si era detto stupito che un provvedimento importante non fosse stato al centro di un confronto in Consiglio o in commissione.
Il braccio di ferro
Fatto sta che, a distanza di una settimana, il gruppo politico del sindaco, quello più oltranzista, ha vinto il braccio di ferro con l’assessore Enzo Pantano ma anche la scuola, la Paolo Orsi, con i suoi dirigenti, aveva decisamente storto il naso quando si è prospettata la possibilità di far saltare l’area pedonale in via Ofanto. Chi è favorevole all’apertura sono certamente i residenti, a cui questa pedonalizzazione non va proprio giù.
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