- Affondo del deputato Ars di Italia Viva contro l’Eni
- Al centro della vicenda gli investimenti nella zona industriale
- Contratti più bassi per le imprese dell’indotto
“Versalis non ha realizzato gli investimenti annunciati ma ricordo che i lavoratori e i cittadini della provincia di Siracusa osservano e sapranno valutare”. Lo afferma il parlamentare regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, che interviene sulla crisi della zona industriale di Siracusa, già fortemente penalizzata dal taglio della produzione della Lukoil, il colosso russo della raffinazione del petrolio.
La vertenza della Bng
Il deputato interviene sulla vicenda dei lavoratori della Bng, impresa specializzata nella manutenzione degli impianti che ha una commessa con Versalis, del gruppo Eni. Al centro della vertenza, la mancata assunzione di alcuni lavoratori rimasti fuori dal piano di assorbimento della manodopera tra l’azienda che ha rinunciato alla commessa e la Bng.
Contratti bassi
“In particolare, le tensioni si sono acuite nell’area di Versalis – spiega Cafeo – dove nelle ultime settimane
tutte le categorie dell’indotto e cioè chimici, metalmeccanici ed edili, hanno denunciato difficoltà, a detta
loro ascrivibili proprio ad una minore remunerazione dei contratti nonché allo spostamento a carico delle
imprese di alcuni oneri contrattuali”.
Il ruolo di Eni
“È importante ricordare che l’Eni storicamente ha sempre giocato un ruolo di rilievo e di sostegno al
territorio – prosegue ancora Cafeo – tuttavia oggi sembra venir meno proprio quel confronto costruttivo; in
questo particolare contesto preoccupa poi l’incidente diplomatico che ha visto l’azienda protagonista,
recentemente denunciato a mezzo stampa dai sindacati”.
Tensioni sociali
“I lavoratori e le imprese dell’indotto imputano tali difficoltà ad una minore remunerazione dei lavori dati in
appalto dalle grandi committenti, con conseguente diminuzione dell’occupazione e relative azioni di
protesta davanti ai cancelli – prosegue Cafeo – tali fenomeni sempre più ricorrenti testimoniano una
situazione delicata che nel medio-lungo periodo potrebbe scatenare ulteriori tensioni”.
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