Continua a preoccupare, e non poco, la trattativa sulla vendita delle raffinerie Lukoil. La Cgil Siracusa, con il suo segretario, Roberto Alosi, sostiene che non si sa nulla sull’accordo legato alla compravendita degli stabilimenti che passeranno al fondo Goi Energy.
“Preoccupazione per lavoro e produzione”
“Dalle informazioni trapelate dalla stampa, il Governo nazionale – dice a BlogSicilia il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi – avrebbe dato il via libera condizionato alle operazioni di vendita della Lukoil dopo una lunga istruttoria di cui il territorio, in tutte le sue articolazioni sociali, imprenditoriali ed istituzionali, è stato tenuto all’oscuro. Nel frattempo, cresce la preoccupazione per il mantenimento dell’occupazione e dei livelli produttivi, per non parlare della sostenibilità ambientale”.
“Navighiamo a vista”
“La sensazione è che navighiamo a vista in un contesto – aggiunge il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi – che segue l’emergenza piuttosto che dotarsi di un chiaro piano industriale, ambientale ed occupazionale compatibile con le scelte dell’Europa Risanamento ambientale, riconversione energetica, rigenerazione industriale non possono più aspettare e non si governa il mondo della produzione industriale senza la rappresentanza dei suoi lavoratori e per questo continuiamo a chiedere con forza un confronto di merito sull’intera operazione”.
Il dossier Lukoil
Sull’accordo per l’acquisizione delle raffinerie Isab Lukoil, BlogSicilia ha contattato alcune fonti legate all’operazione di compravendita per cui “il mantenimento dei livelli occupazionali ed un piano di riconversione verde delle raffinerie” sono i punti cardini dell’intesa che ha avuto il via libera del Governo. Nel dossier è indicato un altro obiettivo, quello di fare della zona industriale siracusana, al centro del Mediterraneo, “un hub energetico di primo piano e assumere un ruolo chiave nella transizione energetica europea”.
Il piano di compravendita delle raffinerie prevede soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali, del resto questo aspetto, insieme alla continuità produttiva ed alla presenza di un depuratore, sono tra le condizioni poste dal Governo per la ratifica del passaggio di consegne.
Secondo fonti dell’operazione, è garantita “ la continuità occupazionale per tutti i dipendenti Isab, rafforzando i benefici economici e sociali della comunità locale”.
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