Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno eseguito un fermo nei confronti di due marocchini, rispettivamente di 38 e di 41 anni accusati, in concorso tra di loro, del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I due facevano parte di un gruppo di altri 56 migranti, di nazionalità egiziana e siriana, giunti a bordo di un veliero battente bandiera statunitense. L’imbarcazione, partita da una località costiera nelle vicinanze della città turca di
Izmir, è stata intercettata, la notte del 29 ottobre scorso, dalla nave “Ubaldo Diciotti” della Capitaneria di Porto, a circa 90 miglia dalle coste siciliane.
Successivamente, i migranti sono stati fatti salire sull’unità della Guardia Costiera che li ha condotti presso il porto Commerciale di Augusta ove sono arrivati nella mattinata del 30 ottobre. Le attività investigative, avviato poco dopo lo sbarco, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due marocchini che sono stati
arrestati. Al termine degli accertamenti, i due scafisti sono stati condotti in carcere.
Restano in mare in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro le tre navi ong con a bordo 985 migranti. Sulla Ocean Viking di Sos Mediterranee, attualmente al largo di Malta, sono 234. “Senza un posto sicuro, la salute dei sopravvissuti rischia di deteriorarsi”, afferma la responsabile dell’equipe medica.
La Geo Barents di Medici senza frontiere, che si trova nel tratto di mare a sud-est della Sicilia, ha a bordo 572 persone, compresi 66 minori. Sono 179 invece, dopo l’ultima evacuazione medica, sulla Humanity 1, al largo delle coste catanesi. E circa mille sono nell’hotspot di Lampedusa: ieri una serie di sbarchi, con l’approdo nell’isola di 331 persone. la macchina dei trasferimenti non riesce a tenere il ritmo incalzante degli approdi