“La nostra Repubblica è diventata una dittatura sanitaria” insorgono gli avvocati aderenti all’associazione Nal, Noi avvocati per la libertà, che, in merito alla campagna di vaccinazione, muovono delle accuse molto dure.
“Ci sono medici della sanità pubblica dichiarano pubblicamente e impunemente di voler negare le cure e l’accesso alle strutture ospedaliere dei cosiddetti No Vax e appaiono cartelli inquietanti in locali pubblici: “vietato l’accesso ai cani e ai No Vax” sostengono gli avvocati del Nal.
La dura presa di posizione degli avvocati dell’associazione coincide, non casualmente, con la giornata in cui si ricordano gli orrori dell’Olocausto.
“E proprio in questi giorni – dichiarano gli esponenti dell’associazione Noi avvocati per la libertà – la farsa della memoria che rievoca un periodo in cui vi fu la morte della democrazia, l’annientamento dei diritti e della dignità umana, la fine della libertà, senza accorgersi o volutamente ignorando la dittatura sanitaria in cui si è trasformata la nostra Repubblica”.
Gli avvocati del Nal dichiarano di volersi opporre “alla follia di un Governo inumano, impegnandoci attivamente a salvare la dignità dei nostri fratelli e sorelle contro la discriminazione e la crudeltà di un passaporto vaccinale”,
Nelle settimane scorse, gli avvocati del Nal erano intervenuti sulla questione del Green pass obbligatorio in Tribunale, manifestando la loro contrarietà e chiedendo la convocazione di un incontro con il Consiglio nazionale forense ed il Consiglio superiore della magistratura allo scopo di dichiarare “lo stato agitazione dell’intera Avvocatura e della Magistratura con proclamazione dello sciopero ed astensione da tutte le attività”.
Il Nal evidenzia che nel provvedimento del Governo sull’obbligo del Green pass in Tribunale è indicato che “l’assenza del difensore, conseguente al mancato possesso o alla mancata esibizione della certificazione verde Covid19 non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento”.