- Allestito ad Avola un centro per vaccini rivolto ai docenti ed al personale scolastico
- Si trova nell’edificio dell’ex Tribunale di Avola
- Confindustria e sindacati chiedono un centro per la vaccinazione per il personale operante nel Polo petrolchimico
E’ stato allestito ad Avola, nel Siracusano, un nuovo centro, dopo l’ospedale Di Maria, per la campagna di vaccinazione rivolta ai docenti ed al personale scolastico. I locali si trovano nell’edificio dell’ex tribunale in via Salvo D’Acquisto ed a partire da domenica saranno somministrate 200 dosi
Niente code
“Un modo – dice il sindaco Luca Cannata – per rafforzare il servizio ed evitare code velocizzando i tempi e sdoppiare così i punti di distribuzione del vaccino. Per uscire da questa epidemia sono necessari i vaccini e bisogna moltiplicare la somministrazione quanto più capillare possibile per riuscire a raggiungere la popolazione e poter tornare alla vita normale. Per questo siamo sempre operativi e continueremo a fare tutto il possibile”. Le prenotazioni possono avvenire attraverso il link https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it
Centro per vaccini nella zona industriale
Confindustria Siracusa e sindacati chiedono che il dopolavoro Isab-Lukoil, usato per i tamponi al personale che lavora nella zona industriale di Siracusa, si trasformi in un centro di somministrazione dei vaccini. L’associazione degli industriali ha fatto sapere di voler “inviare una lettera di sensibilizzazione alla Protezione civile, incaricata dal Governo a gestire la campagna vaccinale, per chiedere l’inserimento prioritario nel piano vaccinale di tutti i lavoratori e dipendenti delle aziende che operano nel Polo industriale di Siracusa, in quanto “servizi essenziali” utilizzando l’Uscai già esistente presso il dopolavoro Isab-Lukoil”.
Gli industriali
“Occorre ricordare, dice Giovanni Musso, Presidente degli imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – che le nostre aziende hanno continuato a produrre malgrado le difficoltà operative generate dalla pandemia, hanno sostenuto costi straordinari e hanno scelto la resilienza anziché la chiusura. Hanno assicurato il lavoro a migliaia di persone, evitando che gli effetti disastrosi della pandemia si amplificassero ancora di più. “Pertanto – continua Musso – ritengo, quando ci sarà una maggiore disponibilità di vaccini, che sia molto importante inserire anche questa categoria tra quelle prioritarie, in quanto contenere la diffusione del virus nella zona industriale protegge l’intera comunità in cui vivono i lavoratori”.
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