Ormai è diventata una consuetudine a Siracusa di girare in sella a motociclette o scooter senza indossare il casco. Le violazioni più ricorrenti, come testimoniato dai video girati dai lettori ed inoltrati alla redazione di BlogSicilia, avvengono nella zona alta della città, a cominciare da via Tisia, peraltro una delle aree commerciali più importanti della città, al centro di un contestatissimo progetto di riqualificazione urbana, molto inviso ai commercianti perché sono spariti di punto in bianco numerosi posti auto.
Mancano i controlli
Un’abitudine che, con il passare delle settimane e dei mesi, si è consolidata, del resto se manca la repressione, con multe salate e magari il sequestro di mezzi in caso di mancata copertura assicurativa, peraltro fenomeno in costante crescita, è difficile che i trasgressori possano redimersi.
Il comandante della Polizia municipale
Un problema ben noto alla Polizia municipale ma il comandante Stefano Blasco, per il momento, sostiene che si può fare ben poco, perché il Comando, in concomitanza con il periodo estivo, si è svuotato.
“E’ un problema che conosco – riferisce a BlogSicilia il comandante della Polizia municipale, Stefano Blasco – ma per la repressione di questo fenomeno dobbiamo necessariamente organizzare dei servizi in moto, in divisa o in borghese. Siamo, però, in un periodo in cui parte del Corpo fruisce delle ferie. E’ vero che si possono fare dei posti di controllo ma lasciano il tempo che trovano perché, in questa circostanza, si sanzionano al massimo due trasgressori, gli altri poi compiono altri percorsi. Il servizio in moto, sotto questo punto di vista, rende molto di più. Si tratta di pazientare qualche settimana e riprenderemo questi servizi”.
I costi sanitari
Tra gli effetti del mancato uso del casco ci sono anche i costi sanitari che incidono nella spesa dello Stato. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità “indossare il casco è il modo più efficace per ridurre gli infortuni alla testa e i decessi legati agli incidenti in moto o in bicicletta. È stato dimostrato che può ridurre il rischio e la gravità degli incidenti fra i motociclisti di circa il 70%, la probabilità di morire di circa il 40%, oltre ad abbattere i costi sanitari associati”
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