Il turismo siciliano vive tra aprile ed ottobre ma nei mesi invernali, tra novembre e marzo, le visite crollano e l’intera filiera ne risente. Molte le strutture alberghiere che preferiscono chiudere nel periodo della cosiddetta bassa stagione, in quanto i costi sono superiori ai profitti.
Ne soffre soprattutto il Pil dell’isola, l’industria legata al turismo non incide in modo efficace: a Siracusa, come emerso nell’inchiesta della trasmissione Sulle strade di Siracusa il turismo ha una incidenza del 9% sul Prodotto interno lordo.
La sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa ritiene che la destagionalizzazione debba essere un obiettivo concreto, a Siracusa, rendendo più ricco il territorio, ancora troppo dipendente dalla zona industriale. Ma cosa serve per vivere di turismo tutto l’anno? Certamente, trasporti ed eventi.
“Il trasporto pubblico comunale: sarebbe auspicabile -spiegano da Confindustria Turismo – una strutturazione del trasporto pubblico che colleghi tutte le destinazioni di rilevanza turistica all’interno della città di Siracusa. La possibilità di avere, all’interno dei mezzi, dei sistemi di comunicazione integrata (sia in Italiano che in Inglese) che spieghino in modo semplice e lineare gli itinerari e le fermate sono condizione utile per tutti i visitatori della città”.
E poi i collegamenti tra Siracusa e l’aeroporto di Catania che, al momento, non sono floridissimi. “Fondamentale disporre – dicono da Confindustria Turismo – anche di un trasporto pubblico provinciale, interprovinciale e regionale. Tra questi, i collegamenti con l’aeroporto di Catania, che permetta agli ospiti di raggiungere Siracusa con facilità, sarebbe di aiuto per la pianificazione dei viaggi sia dall’Italia che dall’estero. Tale trasporto dovrebbe includere anche itinerari che conducano gli ospiti di Siracusa alle località più incentrate sul turismo “beach and sun”.
Senza aerei, non ci sarebbe turismo in Sicilia, per cui Confindustria spinge per gli incentivi nei mesi freddi, tra novembre e marzo. “I flussi turistici sia nazionali che internazionali, dipendono -dicono gli imprenditori – in maniera quasi esclusiva dal trasporto aereo. In questo caso le azioni dovrebbero avere carattere regionale nello spingere le autorità competenti e le aziende private a trovare incentivi per aumentare il volume dei passaggi per l’Isola sia a livello nazionale che internazionale nei mesi novembre-marzo”.
Per calamitare visitatori in Sicilia nella bassa stagione, è fondamentale, per Confindustria, creare eventi, culturali o connessi agli affari.
“Realizzazione, ristrutturazione, recupero edilizio di strutture di aggregazione per convegni, eventi ed altre manifestazioni che siano utili per incentivare quella parte di turismo che non è solo leisure ma anche business e culturale. Tali strutture potrebbero altresì ospitare mostre ed eventi culturali di natura non congressuale che diventerebbero elementi di attrazione per i flussi turistici nei mesi invernali”.
Ed infine, la questione dei parcheggi ” sia per auto private che per autobus” spiegano da Confindustria Turismo.
“La distanza dall’aeroporto di Catania e la parte di flusso turistico rappresentata – fanno sapere da Confindustria – dai gruppi necessita di strutture di ricovero e parcheggio per auto e autobus capienti ed adeguate all’elevato standing di Siracusa quale città d’arte e storia, funzionali all’utilizzo e con facilità di prenotazione e pagamento, oltre alla sempre utile reperibilità delle informazioni”.