“L’evento firmato Dolce&Gabbana, che, per alcuni giorni, ha permesso a Siracusa di stare al centro dell’attenzione internazionale, pone il tema sul modello di sviluppo che il territorio intende perseguire”. Lo dichiara il parlamentare regionale di Prima l’Italia Giovanni Cafeo.
Turismo di lusso, non come a Rimini
“La vocazione della città è certamente turistica – dice Cafeo – ma occorre individuare quale tipologia di visitatori si intende intercettare. Certamente, non è la Riviera romagnola l’obiettivo a cui ambire, d’altra parte Domenico Dolce e Stefano Gabbana, individuando Siracusa e Marzamemi, come location per il decennale dell’Alta moda, hanno puntato sull’eleganza unica dei nostri luoghi, come hanno avuto modo di appurare i 700 ospiti al seguito dell’evento, tra cui numerose celebrity”.
Soggiorni di alto profilo per i turisti
Secondo l’esponente della Lega, per attrarre questo turismo a 5 stelle, servono strutture di alto profilo.
“Le foto dei Vip, postate sui social – dice Cafeo – sono state viste e condivise da milioni di follower che hanno donato a Siracusa pubblicità gratuita, per cui non ci sarebbe da stupirsi se già nei prossimi mesi il numero di visitatori potrebbe crescere in modo esponenziale. E’, però, necessario analizzare il profilo di questi visitatori: personalità facoltose che, oltre ad amare la bellezza, in questo caso i nostri tesori artistici, scelgono di soggiornare in ambienti ed in contesti di alto profilo, di cui siamo carenti”
Resort di lusso
Cafeo ritiene necessario cambiare strategie e porre meno ostacoli alle iniziative private dell’extra lusso.
“E’ auspicabile un cambio di passo che deve coincidere con un atteggiamento più flessibile nei confronti degli investimenti privati. Catene mondiali del turismo, nel recente passato, avevano deciso di puntare su Siracusa, come nel caso della Fuor Season, che aveva intenzione di realizzare nell’area della Pillirina un resort di altissimo livello per clientela facoltosa ma quel progetto è stato ostacolato da associazioni, movimenti e partiti politici che si sono barricati dietro un integralismo ambientale fine a se stesso. Morale della favola: una multinazionale ha cambiato obiettivo spostando altrove i suoi investimenti”.
Il residence alla Pillirina
Il deputato Ars della Lega ricorda che in ballo, allo stato, c’è la costruzione di un residence, ostacolato da ambientalisti e Comune di Siracusa
“Abbiamo perso un’opportunità straordinaria ma non possiamo sprecarne un’altra, perché, proprio nella zona della Pillirina, che vive in uno stato di abbandono, altri imprenditori intendono edificare un residence di pregio, a zero impatto ambientale, sui ruderi di una batteria risalente alla Seconda Guerra mondiale e non su un’area archeologica”
“Ancora una volta, per affossare l’investimento, alcune associazioni – spiega Cafeo – hanno presentato ricorso al Tar che, però, ha dato torto alle loro ragioni, ma quel che è più grave è il sostegno dell’amministrazione comunale di Siracusa alle tesi degli oppositori. E’ davvero paradossale che il Governo della città da un lato promuova un evento così esclusivo come quello di Dolce&Gabbana ma dall’altro ostacoli iniziative private di alto profilo che porterebbero ricadute economiche, occupazionali e d’immagine per Siracusa davvero straordinarie”.
I veti su resort ad Ognina
Il deputato rispolvera un’altra questione, quella del no al resort di contrada Ognina. “Come se non bastasse, gli stessi veti sono stati posti – dice Cafeo – ad una società italo americana che ha messo sul tavolo ingenti risorse per un resort in una porzione di contrada Ognina, peraltro ricavata in un fazzoletto di costa isolata che darebbe maggior valore a quella zona, al centro, negli anni scorsi, di un saccheggio edilizio senza precedenti”
Il Parco degli Iblei
“A questi temi si lega la recente vicenda dell’istituzione del Parco degli Iblei, che abbraccia tre province e 27 Comuni, tra cui molti del Siracusano. Per come è concepito, il Parco rischia di paralizzare l’iniziativa privata. Pende, infatti, la spada di Damocle di una perimetrazione sconfinata in un’area vasta ed i vincoli rigidissimi affosserebbero gli investimenti già pianificati delle imprese, peraltro tagliate fuori dal dibattito sulle osservazioni al piano presentato dal Ministero per la Transizione ecologica” conclude Cafeo.
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