- Un siracusano condannato in via definitiva per truffa e furto
- Ha commesso la truffa dello specchietto a Genova nel 2015
- Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Torino
- La misura è stata eseguita dai carabinieri
I carabinieri della Compagnia di Noto hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino nei confronti di Giovanni Battista Spicuzza, 37 anni, residente a Noto, nel Siracusano, accusato di aver commesso la cosiddetta truffa dello specchietto, a Genova, ed un furto a Piossasco, nel Torinese.
Pena da scontare in carcere
L’uomo dovrà scontare in carcere, nel penitenziario di Cavadonna, a Siracusa, un anno e 6 mesi di reclusione. Non è il primo caso di truffa, con quelle modalità, compiute da un siracusano nel Nord Italia, evidentemente diventata una sorta di Eldorado per coloro che vivono di questi espedienti.
La truffa dello specchietto a Genova
Secondo quanto emerso nelle indagini, l’uomo, nel 2015 quando si trovava a Genova, ha tentato il trucco dello specchietto: ha finto che una persona alla guida di un’auto gli avesse danneggiato la vettura e così avrebbe chiesto del denaro per la riparazione. Il sistema è consolidato e sempre uguale. Un leggero urto magari specchietto contro specchietto, quasi sempre del tutto innocuo, ma il truffatore ha già lo specchietto dell’auto rotto e sostiene che il danno gli è stato appena provato dalla vittima prescelta. Al 37enne, come evidenziato nel provvedimento del Tribunale piemontese, è stato ritenuto responsabile di un furto commesso in una casa, nel Torinese.
Un’altra condanna
Nei mesi scorsi, sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Noto ad eseguire un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di un uomo di 72 anni, come Spicuzza, residente a Noto, nel Siracusano, in quanto condannato in via definitiva alla pena di 8 mesi di reclusione per aver commesso la truffa dello specchietto. I fatti, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, risalgono all’aprile del 2010 e come disposto dalla Procura della Repubblica di Torino il settantaduenne sconterà la sua condanna ai domiciliari.
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