I pm della Procura di Siracusa, Salvatore Grillo, Marco Dragonetti e Stefano Priolo, al termine di una requisitoria di 4 ore e mezza, hanno chiesto 5 condanne e 3 assoluzioni per gli imputati accusati di truffa nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del centro commerciale Fiera del Sud in viale Epipoli a Siracusa.
Sotto processo, davanti al giudice monocratico Franco Scollo, è finito il gruppo imprenditoriale Frontino, che, secondo la tesi degli inquirenti, per la realizzazione della struttura si sarebbe rivolto ad imprese edili, a cui avrebbe subappaltato i lavori pagando cifre irrisorie.
Le richieste di condanna della Procura
Queste le richieste di condanna formulate dalla Procura: 6 anni e 6 mesi, 2500 euro di multa per Concetta Rita Frontino (difesa dall’avvocato Mario Fiaccavento) 3 anni 1500 euro di multa per Daniela Frontino (difesa dall’avvocato Corrado Adernò); 2 anni e 9 mesi, 1500 euro di multa per Davide Venezia (difeso dall’avvocato Giorgio Assenza); 2 anni e 1000 euro di multa per Alfredo Sapienza (difeso dall’avvocato Antonio Meduri); 1 anno e 9 mesi e 900 euro di multa per Maria Cimino.
Sequestro dei beni
I pm della Procura di Siracusa hanno anche avanzato al giudice la richiesta di sequestro dei beni degli imputati e del trust del gruppo Frontino.
Le richieste di assoluzione
Chieste, inoltre, le assoluzioni per Salvatore Noto (difeso dagli avvocati Maria Spurio e Fabio Catania), Assunta Di Martino (difesa dall’avvocato Tancredi Antonuccio) e Graziano Del Greco (assistito dall’avvocato Lo Presti).
La ricostruzione dell’accusa
I magistrati della Procura di Siracusa ipotizzano che la truffa per realizzare il centro commerciale con pochi soldi sarebbe stata pianificata in ogni dettaglio.
Il risiko societario
Secondo quanto sostenuto dal pm Salvatore Grillo, nel corso della sua requisitoria, sarebbe stata la Emmea, società riconducibile ai Frontino, a commissionare il lavoro ad una seconda società, la Rgd, anch’essa nell’orbita dello stesso gruppo imprenditoriale, la quale, a sua volta, avrebbe subappaltato gli interventi a delle aziende edili, quelle truffate, che avrebbero ricevuto compensi irrisori.
Per il magistrato la Rgd, il cui amministratore sarebbe stato un livoriano, poi sparito dai radar della Procura, avrebbe ceduto le sue quote ad altre società, allo scopo di confondere le vittime, che avrebbero continuato a lavorare.
Fatture false
Nella tesi dei magistrati, la Emmea avrebbe emesso delle false fatture costruendo un credito Iva che sarebbe stato come un assegno sicuro per le vittime, salvo poi scoprire di non avere in mano nulla.
Su questa vicenda, nel corso del processo è stato sentito un dipendente regionale dell’Agenzia delle Entrate che ha raccontato di aver provato a compiere dei controlli su una delle aziende del gruppo Frontino, la Emmea, chiedendo poi al pm Longo, coinvolto nell’inchiesta Sistema Siracusa per cui ha patteggiato 5 anni e l’uscita dalla magistratura, alcune documentazioni sulla stessa società, finita in un suo fascicolo “ma non abbiamo mai avuto nulla” riferì il teste al giudice del tribunale.
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