Sono troppi i black-out elettrici a Carlentini, Comune a nord del Siracusano, che stanno creando numerosi disagi ai residenti. E così pure il sindaco, Giuseppe Stefio, ha perso la pazienza, stanco delle continue interruzioni dell’energia elettrica che si ripercuotono, naturalmente, anche sull’approvvigionamento idrico.
Peraltro, in un momento come questo, caratterizzato da temperature infernali, l’acqua assume un valore più importante, specie in strutture che ospitano persone fragili. Il capo dell’amministrazione, al termine di un confronto con la sua giunta, ha deciso di chiedere il risarcimento dei danni all’Enel.
“Si tratta di una situazione insostenibile – dice il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio – che si verifica con frequenza rilevante, in particolar modo in concomitanza di picchi di temperature climatiche proibitive, che crea seri disagi alla popolazione costretta a fare a meno non solo dell’energia elettrica ma anche dell’acqua, come verificatosi oggi a causa dell’ennesima interruzione elettrica che ha fermato i pozzi comunali”.
Il sindaco di Carlentini assicura che “in questi giorni sarà dato incarico formale ad un legale al fine di tutelare, presso le sedi giurisdizionali competenti, i diritti legittimi di famiglie e di aziende che pagano bollette salatissime ed hanno diritto ad un servizio da Paese civile e non da terzo mondo”.
Di acqua a Siracusa ce ne è in abbondanza ma ci sono zone, tra cui quella tra Belvedere e contrada Carancino a nord della città, in cui l’approvvigionamento idrico va a singhiozzo mentre in altre, come in contrada Targia, all’ingresso del capoluogo, procede con regolarità. Eppure la fonte è unica, l’acquedotto Galermi, di proprietà del Demanio, ma secondo il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, il problema sta nel fatto che qualcuno ha deciso di chiudere le valvole.