Gli agenti delle Volanti di Siracusa hanno denunciato 3 minori di origine eritrea per interruzione di pubblico servizio.
Secondo quanto emerso nelle indagini della polizia, al comando della dirigente Giulia Guarino, i ragazzini che si erano allontanati dall’Hotspot di Pozzallo, a seguito di uno sbarco avvenuto nei giorni scorsi, avrebbero voluto lasciare la Sicilia sudorientale, presumibilmente spinti dal timore di essere rispediti nel loro paese di origine.
Si sono recati nella stazione ferroviaria di Siracusa e sono saliti a bordo di un treno, un Intercity per Roma che sarebbe dovuto partire nella serata di ieri, alle 19. I tre eritrei si sono nascosti in bagno, chiudendosi dentro, per cui la partenza del convoglio è slittata per consentire alla polizia di far uscire i minori.
Dopo alcune “trattative”, i poliziotti sono riusciti a prelevare i ragazzini che sono stati trasferiti a Pozzallo mentre il treno è ripartito con una ora e mezza di ritardo.
Arriveranno intorno alle 12 a Pozzallo i 36 migranti soccorsi da un mercantile. Una motovedetta della Guardia costiera li trasborderà per sbarcarli: il mercantile che si trova a circa 40 miglia da Pozzallo. I migranti soccorsi sono 13 minori, 22 uomini e una donna.
Assegnato ad “Aurora” di Sea Watch con 72 migranti a bordo, il porto di Trapani. “Il carburante sta finendo dopo una missione di 16 ore – afferma all’AGI la ong tedesca -il sole brucia, lo spazio è scarso e stiamo terminando l’acqua potabile: tutte condizioni che rappresentano un concreto pericolo per le persone soccorse. Lampedusa è circa quattro volte più vicino. Abbiamo bisogno – conclude la nota della Sea Watch – di un permesso immediato per fare scalo al Lampedusa come porto più vicino o per trasferire tutti gli ospiti su una nave più grande”.