“Voglio fare un appello a chiunque abbia visto la scena dell’incidente: vi chiedo collaborazione al fine di capire le dinamiche dell’incidente in maniera da dare giustizia a questa piccola vittima”.
E’ l’appello di Pina Buremi, la madre di Stefano Russo, il ragazzino di 13 anni, morto all’ospedale Cannizzaro di Catania a seguito di un drammatico incidente stradale avvenuto a Lentini. Secondo quanto emerso in una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, il minore era in sella alla sua bicicletta, quando ha avuto un impatto con una macchina. E’ stato sbalzato dalla sella e quelle lesioni sono state fatali. La famiglia, dopo il decesso del ragazzino, ha autorizzato l’espianto degli organi.
La famiglia, tormentata dal dolore per la scomparsa di Stefano, i cui funerali si sono svolti nella chiesa Madre di Lentini nel giorno del lunedì dell’Angelo, intende che si faccia giustizia sulla vicenda e se ci sono delle responsabilità su questo incidente qualcuno deve pagarne le conseguenze.
La Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta per omicidio stradale ma servono degli elementi per provare a capire cosa è accaduto in quegli istanti terribili, costati la vita ad un ragazzino che aveva tutta una vita davanti. La madre, il cui appello ha fatto il giro dei social, spera che ci siano testimonianze che possano essere utili agli inquirenti.
L’appello della madre di Stefano ricorda quello della mamma di Renzo Formosa, il 16enne siracusano travolto nel 2017 da una macchina mentre era in sella ad uno scooter. Grazie agli sforzi della madre, la vicenda giudiziaria ha avuto un epilogo con la condanna a 4 anni di reclusione di un giovane di 24 anni, al quale furono rigettate 3 richieste di patteggiamento.
La famiglia della vittima, nel corso delle indagini, aveva anche puntato l’indice contro due agenti della Polizia municipale, accusati di aver favorito l’imputato, figlio di un loro collega. Per questo motivo, i due vigili urbani furono iscritti nel registro degli indagati per abuso di ufficio ed omissione di atti d‘ufficio ma dopo la richiesta del pm di Siracusa, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa ha disposto l’archiviazione per i due.