- Condanna definitiva per un 61enne di Augusta
- Era stato arrestato dopo essere stato trovato con 90 kg di droga
- E’ stato accompagnato nel carcere di Ragusa
E’ stato condannato, in via definitiva, a 3 anni ed 8 mesi di reclusione, Giuseppe Coniglione, 61 anni, augustano, che deve rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio. Gli agenti del commissariato di polizia di Augusta hanno notificato all’uomo il provvedimento e così è stato prelevato ed accompagnato nel carcere di Ragusa dove sconterà la sua condanna.
La vicenda
L’uomo venne fermato nell’ottobre dello scorso anno a Brucoli, nel Siracusano, con circa 90 chili di marijuana. Droga che, secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura di Siracusa, sarebbe dovuta finire nel mercato della zona di Augusta ma, in quell’indagine, emerse il coinvolgimento di alcuni libanesi che, presumibilmente, avrebbero venduto la partita di erba proveniente dal paese balcanico.
Il precedente
Non è la prima volta che Giuseppe Coniglione incappa in un’inchiesta antidroga, nel 2015, infatti, venne arrestato, insieme ad altre 23 persone, al termine dell’operazione Kepha conclusa dai carabinieri tra Siracusa, Noto, Trapani, Catania e Vibo Valentia.
Il linguaggio criptico
In quell’occasione, i militari assicurarono l’esistenza di un fondo comune dal quale sarebbero state prelevate le somme per mantenere i sodali detenuti. E per sviare gli inquirenti, sarebbe stato usato un linguaggio criptico «cavalli», «cavallo piccolo», «giumenta», per indicare quantità e tipo di stupefacente ordinato, oppure «motore», «centralina» per indicare la qualità.
Operazione antidroga nel Ragusano
Nelle ore scorse, a Pozzallo, nel Ragusano, una donna di 60 anni è stata arrestata dai carabinieri della stazione e del Nucleo operativo e radiomobile di Modica. Nascondeva nella busta della spesa l’eroina, per un totale di oltre 100 grammi, ma nel corso della perquisizione è emerso che aveva nella sua disponibilità aveva anche due flaconi di metadone da oltre 100 ml. Lo stupefacente immesso sul mercato avrebbe fruttato diverse migliaia di euro ma le indagini proseguono per risalire alla fonte di approvvigionamento.
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