Ridotte in Appello le condanne nei confronti degli imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga che vede alla sbarra i presunti esponenti del clan Bronx di Siracusa.
Le condanne
Queste le sentenze: 12 anni con l’esclusione dell’aggravante di essere stato il promotore del commercio di stupefacenti per Giuseppe Scordino (20 anni in primo grado davanti al gup di Siracusa); 8 anni e 10 mesi per Giuseppe Capodieci, 50 anni (sentenza confermata); 7 anni e 3 mesi per Carmelo Nillo, 34 anni (11 anni e 4 mesi in primo grado); 7 anni e 4 mesi per Francesco Salemi, 52 anni ( 12 anni ed 8 mesi in primo grado); 5 anni per Francesco Capodieci, diventato collaboratore di giustizia. (Il collegio difensivo degli imputati è composto dagli avvocati David Buscemi, Matilde Lipari, Junio Celesti, Antonio Lo Iacono Giorgio D’Angelo).
L’inchiesta
L’inchiesta è il prosieguo dell’operazione Bronx, portata a termine dagli stessi militari nel 2018 (per cui sono arrivate già le sentenze in Appello) e culminata con gli arresti di 18 persone, tra cui Francesco “Cesco” Capodieci.
E proprio il pentito è stato il grande accusatore di Scordino, indicandolo come l’organizzatore dello spaccio ma questa accusa si è sfarinata sia in primo grado, al termine del processo con il rito abbreviato, sia in Appello.
Il traffico nel Bronx
Dopo l’operazione di 3 anni fa, gli imputati avrebbero proseguito il traffico di droga, cocaina, marijuana ed hashish nel cosiddetto rione del Bronx, nella zona nord di Siracusa.
La banda, da quanto emerso nell’inchiesta della Dda di Catania, avrebbe avuto il controllo del loro territorio, nel rione del Bronx, nella zona di Bosco Minniti, a nord di Siracusa, grazie all’uso di alcune vedette che segnalavano l’arrivo delle forze dell’ordine.
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