la giunta del capoluogo pensa ad un bando

Terremoto nel trasporto pubblico, Ast annuncia addio al servizio nel Siracusano

La notizia della fine del servizio di trasporto pubblico nel Siracusano, a partire dal primo di marzo, è arrivata stamane all’assessore alla Mobilità del Comune di Siracusa, Vincenzo Pantano.

“Pronti ad una gara” dichiara il Comune di Siracusa

“Non ce lo aspettavamo affatto – dice a BlogSicilia l’assessore di Siracusa – per cui ci siamo messi al lavoro per trovare una soluzione. La giunta si è riunita per discutere di questo problema e tra le soluzioni individuate c’è quella di un bando per la gestione del servizio ad un altro soggetto. In ogni caso, domani parlerò con i vertici dell’Ast per fare il punto della situazione”.

Ast ha chiesto i soldi ai Comuni

Secondo quanto prospettato dal deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, l’Ast, oltre ad annunciare l’addio al servizio, ha anche battuto cassa, “chiedendo il pagamento delle somme spettanti“.

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Deputato di FdI chiede tavolo regionale

Il parlamentare regionale meloniano ha detto anche di aver chiesto all’assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Aricò, di convocare un tavolo.  “E’ impossibile pensare di interrompere un servizio pubblico essenziale come questo” dice Auteri.

I debiti dell’Ast

La situazione finanziaria dell’Ast è drammatica, considerato che l’azienda, di cui è socia la Regione, ha accumulato debiti per circa 78 milioni di euro. Nei giorni scorsi, i vertici di Ast hanno incontrato il presidente della Regione, Renato Schifani, del resto lo spettro del fallimento aleggia sulla impresa.

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L’inchiesta Gomme lisce

Un anno fa l’Ast venne travolta da un’inchiesta della Guardia di finanza, denominata Gomme lisce, conclusa con una misura cautelare nei confronti di 9 persone, indagate a vario titolo per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Secondo quanto emerso nell’indagine, i vertici dell’Ast avrebbero violato le norme sulla trasparenza pubblica con la complicità di alcuni imprenditori, turbando diverse procedure di appalto come quelle sull’acquisto di pneumatici, a danno di altri possibili fornitori, sull’approvvigionamento di autobus aziendali, attraverso il ricorso alla procedura negoziata, sull’affidamento del servizio di revisore contabile e sulla fornitura di servizi per le fasi di startup di una compagnia aerea.

 

 

 

 

 

 

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