Dopo il fermo per tentato omicidio di Vincenzo Mangiameli, accusato di aver accoltellato il 26 luglio un 45enne di Lentini ad Agnone Bagni, nel territorio di Augusta, la Procura di Siracusa ha emesso un’analoga misura cautelare nei confronti di un altro lentinese, Salvatore Serratore che si è costituito.
I due, il primo difeso dall’avvocato Fabiola Fuccio, l’altro rappresentato da Rosario Frigillito, si sono presentati stamane al palazzo di giustizia di Siracusa ed il giudice per le indagini preliminari, Francesco Alligo, pur non convalidando i fermi, ha disposto per entrambi gli arresti domiciliari.
La ricostruzione degli indagati
Secondo quanto emerso nella ricostruzione della difesa, il 45enne lentinese, vittima dell’accoltellamento, avrebbe avuto uno screzio con Serratore, in prossimità di un ristorante sul lungomare di Agnone Bagni. Sarebbero volate parole grosse, a quanto pare non sarebbe stato il loro primo scontro, a causa, presumibilmente, di una questione economica.
Lo scontro e l’accoltellamento
I due si sarebbero picchiati, Serratore sarebbe caduto ed a quel punto sarebbe entrato in scena Vincenzo Mangiameli per difendere proprio Serratore, il quale soffrirebbe di una patologia. Mangiameli avrebbe tirato fuori un portachiavi, con cui avrebbe colpito la vittima, successivamente l’altro indagato, dopo essersi rialzato, sarebbe entrato in possesso di un coltello con cui ha inflitto un fendente al 45enne. Ci sono anche dei testimoni come emerge dai filmati delle telecamere di sicurezza della zona in cui è avvenuto l’accoltellamento.
Le richieste del pm e la decisione del gip
Il pm della Procura di Siracusa, Salvatore Grillo, nel corso dell’udienza tenutasi stamane al palazzo di giustizia di viale Santa Panagia, aveva sollecitato la misura cautelare in carcere per Vincenzo Mangiameli ed i domiciliari per Serratore. L’avvocato Fuccio, difensore di Mangiameli, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa di non convalidare il fermo perché non ci sarebbe stato alcun pericolo di fuga del suo assistito ed in effetti il giudice ha dato ragione alle tesi del legale.
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