- Le indagini sull’agguato a Francofonte portano a Siracusa
- Tra le cause della spedizione anche la bomba contro un chiosco
- Svelati contrasti e liti tra i protagonisti di questa vicenda
Ci sarebbe anche l’esplosione di una bomba carta contro un chiosco dei fiori in viale dei Comuni, a Siracusa, tra le cause dell’agguato a colpi di pistola del 18 ottobre contro un 50enne culminato con il fermo di 3 siracusani.
Le indagini sulla bomba a Siracusa
E’ vero che la vittima è stata ferita a Francofonte, a circa 50 km da Siracusa, ma secondo quanto emerso nelle indagini degli agenti della Squadra mobile e dei carabinieri, tutti i protagonisti di questa vicenda ruotano attorno ad alcuni episodi accaduti in viale dei Comuni, nella zona compresa tra viale Scala Greca e viale Santa Panagia.
Contrasti ed aggressioni in viale dei Comuni
Negli ultimi mesi, oltre all’avvertimento al fioraio, si sono verificati altri fatti, tra cui alcune aggressioni, che, stando a fonti investigative, sarebbero riconducibili ad affari privati, contrasti di natura personale.
Insomma, non ci sarebbero dietro regolamenti di conti nell’ambito della criminalità organizzata, di certo stupisce la capacità di reperire delle armi a Siracusa, come dimostrato da recenti arresti della polizia che, in poco più di una settimana, ha compiuto 5 arresti, tra cui uno in viale dei Comuni.
La bomba sulla terrazza
In una palazzina, nel corso di una perquisizione, un uomo è stato trovato in possesso di una pistola mentre sulla terrazza dello stesso immobile gli agenti hanno scovato una bomba artigianale di circa mezzo chilo. Bocche cucite da parte delle forze dell’ordine su un possibile legame tra questi due ultimi fatti e l’agguato a Francofonte.
L’agguato
Secondo quanto ricostruito da polizia e carabinieri, il 50enne era arrivato a bordo di una moto ed quel punto, uno dei tre, armato di pistola, avrebbe premuto più volte il grilletto, fallendo il bersaglio solo perché la vittima, essendosi accorta della loro presenza, è riuscita a rifugiarsi tra le auto parcheggiate.
Una volta finiti i colpi e senza più un proiettile, gli indagati si sono diretti verso il 50enne riempiendolo di botte e colpendolo alla testa con un arnese. L’uomo è stato poi trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Lentini ed i medici gli hanno diagnosticato ferite giudicate guaribili in 25 giorni.
Commenta con Facebook