E’ stato fermato dai carabinieri un 30enne di Pachino, ritenuto responsabile di un tentato duplice omicidio avvenuto il 27 luglio scorso a Pachino, in un rione popolare. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari, avrebbe voluto lasciare l’Italia per trasferirsi in un paese del Nord Europa ma è stato bloccato dai militari prima che potesse sparire.
L’attentato, presumibilmente eseguito da più persone, come ipotizzano i carabinieri, è avvenuto poco dopo la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione, emessa dal Tribunale di Siracusa, nei confronti di Raffaele “Rabbiele” Forestieri, 41 anni, di Pachino, accusato insieme a Paolo Forestieri, quest’ultimo deceduto, dell’omicidio di Emanuele Nastasi, 34 anni, pachinese, vittima di un caso di lupara bianca riconducibile ad una lite per un debito di droga di soli 80 euro. I giudici hanno riconosciuto l’attenuante minima della partecipazione.
Secondo quanto ricostruito dai militari, Nastasi, scomparso il 4 gennaio del 2015, avrebbe acquistato dai Forestieri, esponenti di spicco nello spaccio a Pachino, dell’eroina ma quella partita non sarebbe stata di qualità e così avrebbe protestato con i suoi fornitori che, secondo i magistrati, lo avrebbero condannato a morte.
Gli inquirenti hanno eseguito nei confronti del 30enne un provvedimento di fermo per indiziato di delitto emesso a suo carico dalla Procura aretusea, a seguito del quale il predetto é stato condotto in carcere. Nelle prossime ore, l’indagato sarà sottoposto alla convalida della misura cautelare.
“Gli inquirenti si concentrano – fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa – ora sulla possibile presenza di altri complici che possano aver preso direttamente parte all’azione di fuoco, oppure cercato di favorire in qualche modo la fuga dell’indiziato. Da ricostruire saranno infine la dinamica esatta dell’evento per accertare eventuali responsabilità autonome in capo alle vittime nonché i motivi che avrebbero condotto al gesto”