le indagini

Tendopoli abusiva a Cassibile, scovati 70 migranti dai carabinieri

I carabinieri del Nil e della stazione di Cassibile hanno eseguito, su indicazione della Prefettura di Siracusa, un blitz un’operazione di controllo a Cassibile dove è stata individuata una tendopoli abusiva a due passi dall’ostello dei migranti che ha aperto nei mesi scorsi.

Scovati 70 braccianti stranieri

Nel complesso, sono stati individuate circa 70 persone, tutti braccianti agricoli impegnati nella raccolta della patata nelle diverse aziende agricole del Siracusano, in particolare nell’area compresa tra Siracusa, Cassibile ed Avola. Nel corso delle verifiche, i militari hanno sentito questi stranieri per accertarsi sulle tipologie di contratti con le stesse imprese e comprendere se ci sono lavoratori in nero e se sono vittime di caporalato.

Le ispezioni

Elementi che emergeranno nelle prossime ore non appena saranno completate le ispezioni. Contestualmente, i carabinieri, “attraverso la consultazione di mappe e visure catastali, stanno risalendo al proprietario del campo dove era nata la tendopoli”.

Leggi anche

Migranti sfruttati nei campi per 10 ore al giorno, blitz in Toscana

I costi dell’ostello

La tendopoli, come è di tutta evidenza, non ha costi, li ha invece, l’ostello, che ha una capienza di 220 posti e comprende 34 unità abitative, 16 prefabbricati adibiti a servizi igienici, c’è anche il servizio di portierato e guardiania notturna, un’area mensa attrezzata anche per la preparazione dei pasti oltre ad un locale lavanderia.

I soldi spediti nei loro paesi

Non è gratis, infatti per poter usufruire della struttura è necessario pagare  30 euro per settimane ma senza un’assunzione formale, nessun bracciante potrà mettere piede nell’ostello. E’ probabile che, per molti di quelli trovati nella tendopoli ma con un contratto regolare, quella cifra possa incidere e non poco sui conti, per cui hanno preferito accamparsi in quel modo per risparmiare.

Leggi anche

Stop dell’Enac agli aerei delle Ong in volo sul Mediterraneo “Noi non ci fermeramo”

Del resto, capita spesso che questi migranti spediscano i soldi, o meglio parte di essi, nei loro paesi di origine: ed è di tutta evidenza che 30 euro,  in uno Stato in estrema povertà, abbiano decisamente un peso diverso rispetto in Italia.

 

 

Leggi l'articolo completo