La tela del Caravaggio sarebbe già dovuta essere a Siracusa ma Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, il museo a cui il Seppellimento di Santa Lucia è andato in prestito per una mostra poi sospesa per l’emergenza sanitaria, ha rallentato le operazioni di rientro. E’ quanto emerge in un carteggio tra lo stesso critico d’arte ed il Fec, il fondo degli edifici di culto, proprietario dell’opera.
In una lettera al direttore generale del Fec, Alessandra Camparota, il presidente del Mart Vittorio Sgarbi spiega che “il rientro dell’opera avverrà dopo la riunione del Consiglio di amministrazione convocato per il 4 dicembre che deciderà in merito e comunque non oltre il 6 dicembre, dopo la chiusura serale. I competenti uffici del Museo provvederanno ad informare tutte le strutture competenti sulla data precisa in via definitiva – scrive Sgarbi – in modo da concordare le necessarie modalità operative della consegna”.
Inoltre, secondo Sgarbi, andrebbe compiuta una verifica sulla tela da parte del tecnico dell’Istituto centrale del restauro solo che lo stesso “è impegnato proprio a Siracusa per predisporre il supporto che dovrà ospitare la tela” per cui “il Mart non può assumersi la responsabilità di far partire il dipinto”.
La risposta del Fec è stata lapidaria. “Poiché il prestito – scrive il direttore generale del Fec, Alessandra Camparota – è stato concordato fino al 4 dicembre le operazioni di consegna devono essere comunicate ed avviate con la massima tempestività secondo le procedure e con l’utilizzo degli stessi dispositivi di sicurezza adottati nelle fasi di trasferimento in andata. Si resta in attesa di una tempestiva comunicazione del nuovo cronoprogramma”.
Durissimo il commento del presidente dell’associazione Dracma, Giovanni Di Lorenzo, tra i fondatori del Fronte del No al prestito della tela al Mart.
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