“Leggo che tutto è a posto perché garantito da “archeologi della Regione“. La cosa da una parte mi conforta, dall’altra mi sorprende. Mi conforta sapere che qualche collega ha un’opinione diversa: vorrei conoscerne il nome o i nomi per essere rassicurato e persino smentito”.
Le critiche di un archeologo ai concerti
Lo afferma Fabio Caruso, archeologo catanese, che, in merito ai concerti di musica pop e rock al Teatro greco di Siracusa ha sempre manifestato la sua contrarietà già un anno fa.
Il documento sul montaggio della copertura
Nei giorni scorsi, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, che difendono i concerti previsti quest’estate nell’antica cavea, hanno mostrato un documento, redatto dalla Sovrintendenza ed inviato alla Fondazione Inda, organizzatrice degli spettacoli classici, ed al Parco archeologico, che dispone delle prescrizioni per il montaggio della copertura in legno sulle pietre dove siederanno gli spettatori. Secondo quanto prevede questo protocollo, spetterà ad un “archeologo specializzato” il rispetto di tutti i punti per la salvaguardia del Teatro greco.
“Vorrei leggere questa relazione”
“Sarei interessato a leggere comunque questa relazione, ovviamente, ma ancora di più a leggere i pareri prodotti dagli archeologi della Regione. Sarei disposto a giurare che non sono discordanti da quelli espressi da generazioni di soprintendenti, dirigenti e funzionari che – da Paolo Orsi in giù – si sono sempre opposti con decisione ad un uso smodato del teatro, quali che fossero le loro amicizie e le loro convinzioni politiche” dice Fabio Caruso.
La tesi di un geologo
Secondo un geologo siracusano, Giuseppe Ansaldi, le cause legate al degrado del Teatro greco sono da ricercare altrove, non prevalentemente nella copertura in legno.
“Il degrado della roccia è legato – dice Ansaldi – a fenomeni naturali, principalmente alle acque meteoriche e alla presenza di CO2 in atmosfera, che se associata, nelle zone industriali, alla presenza di ossidi di azoto e anidride solforosa, rendono sufficientemente acide le piogge che svolgono un’azione di dissoluzione del carbonato di calcio, in altre parole le piogge “sciolgono” il calcare, ovviamente nel lungo tempo”.
La replica alla tesi del geologo
“I geologi ci insegnano che le principali cause del degrado sono dovute non al calpestio ma all’erosione eolica e meteorica. Questo è indiscutibile” spiega Caruso. Che aggiunge: “D’altra parte i fisici ci spiegano che se monto tubi innocenti e gradinate in legno per ospitare un numero sempre crescente di spettatori su un banco roccioso incoerente, incrinato, lesionato, colonizzato dalla vegetazione, non posso aspettarmi che la cosa equivalga, prolungata nel tempo, a un massaggio tonificante e rigeneratore per la cavea”
Commenta con Facebook