È entrata in funzione la nuova Tac del padiglione A dell’ospedale “Vincenzo Cervello” di Palermo. La nuova apparecchiatura, che sostituisce la precedente, già in funzione dal 2011, consentirà di avere a disposizione un sistema diagnostico di ultima generazione, estremamente versatile e affidabile in quanto dotata di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di ottimizzare al massimo la qualità dell’immagine e sarà utilizzabile anche per le cardio TAC.

L’acquisto grazie ai fondi del PNRR

L’Ingegnere Teresa Maisto, responsabile del Servizio di Ingegneria Clinica dell’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo ” sottolinea: “In data 11 ottobre è stato concluso il collaudo tecnico/amministrativo della nuova TAC e dal 14 ottobre è stata avviata la formazione degli utilizzatori con avvio clinico dell’apparecchiatura. Questo acquisto rientra in un corposo pacchetto di investimenti inerenti le grandi apparecchiature acquisite con fondi PNRR, per un totale che supera i nove milioni di euro e che sta consentendo un ammodernamento tecnologico completo delle apparecchiature per gli ospedali Vincenzo Cervello e Villa Sofia di Palermo. Entro dicembre presso il presidio ospedaliero Cervello saranno sostituite anche la seconda TAC del Padiglione B, la Risonanza Magnetica, ed il secondo angiografo dell’Emodinamica”.

Nuovo ospedale, M5S, “mancano conferme sui soldi”, appalto sempre più lontano

Il deputato nazionale del M5S, Filippo Scerra, solleva dubbi sulla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Il nodo sono i soldi, “mancano conferme sull’effettivo stanziamento” sostiene il parlamentare che ha presentato una interrogazione “urgente al Ministro della Salute ed al Ministro dell’Economia”.

I costi del nuovo ospedale

I costi per l’opera, un ospedale Dea di secondo livello, sono lievitati: da 300 a 347 mila euro, come indicato dall’ex commissario, Giusi Scaduto, prima del passaggio di consegne all’attuale commissario, l’ingegnere Guido Monteforte ma con l’aggiornamento dei prezzi del 2024 ci sarà un ulteriore ritocco, fino a giungere alla quota di 372 mila euro come, peraltro, dichiarato dal parlamentare nazionale del M55.

Il risiko sulle risorse

Di soldi disponibili ce ne sono 300, di cui 200 frutto dell’Accordo di programma tra Stato e Regione, altri 100, provenienti dai fondi ex articolo 20. Secondo quanto prospettato dal presidente della Regione, Renato Schifani, e dal commissario dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone i restanti milioni si recupererebbero in due modi: con il ribasso d’asta e la cessione, attraverso la formula del project financing, di alcuni servizi secondari ai privati, come il parcheggio.

Per il deputato nazionale del M5S, Filippo Scerra, la quota mancante, 72 milioni, è avvolta in una nebulosa: “per 47  mancherebbe l’ok dall’assessorato regionale allo stanziamento da parte dell’Asp, e 27 milioni per i quali la Regione dovrebbe fare un ultimo passaggio”.

Servono indicazioni precise

“Servono indicazioni precise, oggi come mai prima, per sottrarre al gioco delle dichiarazioni incrociate passaggi decisivi come, in particolare, la disponibilità delle risorse necessarie:  ecco perché chiarire quali ed in quali termini sono effettivamente utilizzabili per il nuovo ospedale di Siracusa” aggiunge il deputato nazionale del Cinquestelle.

Senza copertura non si può appaltare l’opera

L’incertezza delle risorse, come è di tutta evidenza, incide e non poco sulla fattibilità dell’opera. Del resto, il Codice degli appalti prevede che  non possono essere appaltate opere pubbliche se non sono disponibili tutte le risorse.

I passaggi

Nel novembre dello scorso anno, la Conferenza dei servizi diede il via libera al progetto definitivo redatto dalla Rti per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. I passi successivi sarebbero stati 3: il trasferimento dello stesso progetto alla Commissione regionale dei Lavori pubblici, la redazione del progetto esecutivo e poi la gara.

 

 

 

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