Colpo di scena a casa Forza Italia. In Parlamento, dopo 28 anni, non ci sarà Stefania Prestigiacomo. La candidata di Forza Italia non potrà sedere tra gli scranni del Senato, a cui aspirava. Candidata al Plurinominale, l’ex Ministro all’Ambiente e alle Pari Opportunità non ce l’ha fatta. Sicuramente un grosso, grosso nome che esce di scena dalla politica italiana, almeno per questa tornata.
I perchè della disfatta
Fino a poco meno di due mesi fa, sognava di diventare la prima governatrice della Regione (Sicilia), il suo nome aveva messo d’accordo Lega e Forza Italia, ma è arrivata il (netto) no di Giorgia Meloni e la virata su Renato Schifani.
Dunque, niente candidatura alla presidenza, ma Forza Italia alla fine non le ha garantito nemmeno un collegio sicuro.
La carriera della Prestigiacomo
Una lunghissima carriera parlamentare quella di Stefania Prestigiacomo, 28 anni ininterrottamente trascorsi tra Roma e Siracusa, sempre in Forza Italia, a partire da quel 1994, quando venne eletta nella Circoscrizione Sicilia 2, due anni dopo (1996) viene rieletta alla Camera stavolta col sistema maggioritario, nel collegio uninominale di Siracusa.
Nel 2001 Berlusconi la nomina ministro per le Pari opportunità, incarico mantenuto fino al 2006, diventando ad appena 34 anni uno dei ministri più giovani della Repubblica italiana e promuovendo diverse leggi e battaglie sui diritti delle donne.
Nel 2008 viene ricandidata ed eletta e Berlusconi la “premia” nuovamente nominandola ministro dell’Ambiente (fino al 2011). In questi ultimi mesi di legislatura si è invece spesa parecchio sia per la semplificazione dell’iter per l’istituzione del nuovo ospedale di Siracusa, sia con il provvedimento “salva – Isab” per garantire la continuità produttiva dell’azienda e di tutto il polo industriale.
La Brambilla verso la vittoria
La deputata di Forza Italia uscente Michela Vittoria Brambilla va verso la riconferma nel collegio uninominale per la Camera (U04) col 35,73% dei voti quando sono state scrutinate 269 sezioni su 355. Dopo di lei Gaetano Pignatone del M5s col 27,54%.
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