- Sentenza di condanna nei confronti di un 48enne accusato di stalking e maltrattamenti
- Secondo l’accusa, avrebbe preso di mira la compagna ed i familiari della donna
- La pena è stata comminata dal gup del Tribunale di Siracusa
- Negli anni scorsi, l’uomo, detto “burattino”, è stato coinvolto in inchieste per estorsione e furti
Il gup del tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione Emanuele Montalto, 48 anni, siracusano, detto “burattino”, per stalking e maltrattamenti ai danni della sua compagna e dei familiari della donna. E’ stata la stessa vittima, dopo gli atteggiamenti aggressivi e violenti imputati al 48enne, a presentare una denuncia agli agenti di polizia che hanno aperto un’indagine, sfociata poi nel procedimento giudiziario. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha chiesto di essere sottoposto al rito abbreviato ed al termine della requisitoria il pm aveva sollecitato una condanna più pesante, pari a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
I trascorsi di burattino
Il 48enne, nel 2015, finì in una inchiesta per estorsione condotta dai carabinieri della stazione di Ortigia, che lo arrestarono ma nelle ore successive, al termine dell’udienza di convalida del provvedimento restrittivo, fu liberato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa, Stefania Scarlata. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo si sarebbe recato quasi ogni giorno dal titolare di un ristorante di Ortigia, il centro storico di Siracusa, per chiedere soldi, circa 50 euro.
Operazione Vicolo cieco
Nell’ottobre del 2014, rimase coinvolto, insieme ad altre 4 persone, nell’operazione denominata “Vicolo cieco”, condotta dai carabinieri della stazione di Ortigia, che fece luce su una raffica di furti, tutti commessi nel centro storico di Siracusa, ai danni di proprietari di appartamenti e di strutture alberghiere. E nel corso delle indagini, i militari scoprirono che il gruppo si sarebbe servito di alcuni bassi, ricavati nel rione della Graziella, per nascondere la refurtiva e qualche volta anche sostanze stupefacenti.
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