- Denunciati i parenti di una donna accusati di aver picchiato l’ex marito
- La vittima è stata aggredita nella sua abitazione da 4 persone
- Gli agenti di polizia di Augusta stanno provando ad identificare i due complici
Gli agenti del commissariato di Augusta hanno identificato e denunciato per lesioni aggravate due uomini, di 32 e 34 anni, con precedenti penali, accusati del pestaggio ai danni di un trentenne.
Dalle indagini della polizia, al comando del dirigente Guglielmo La Magna, gli indagati si sarebbero presentati nell’abitazione dell’uomo insieme ad altre due persone non ancora identificate, il 6 febbraio scorso per dargli una lezione, costata al trentenne delle lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.
Parenti dell’ex moglie
Gli autori dell’aggressione sarebbero parenti dell’ex moglie della vittima, evidentemente ci sarebbero ancora delle ruggini che avrebbero esasperato i rapporti tra le parti. E così, i due denunciati, d’accordo con altri complici, avrebbero ideato un piano per “convincere” quell’uomo a comportarsi bene e così, secondo una prima ricostruzione, gli autori del pestaggio si sarebbero recati a bordo dei loro mezzi nella casa del trentenne, che si trova alla Baia del Gambero.
L’aggressione
Senza troppi giri di parole, l’uomo è stato preso a botte e quando gli aggressori hanno lasciato la sua abitazione, se ne è andato al Pronto soccorso per farsi curare. Non è stato necessario il ricovero, per sua fortuna, ma quelle lesioni non sono passate inosservate, infatti i soccorritori ne hanno fatto parola con gli agenti del commissariato di polizia di Augusta, che hanno avviato le indagini.
Le indagini
I poliziotti hanno sentito la testimonianza del trentenne ed in poco tempo hanno ricostruito la vicenda, in particolare le cause di quella violenza, riconducibile ai pessimi rapporti con l’ex moglie e con i parenti della donna, che non gli avrebbero perdonato alcuni comportamenti. Ora le attenzioni degli agenti di polizia di Augusta sono rivolte agli altri due partecipanti all’aggressione e le ricerche sono concentrate nella cerchia dei parenti e degli amici degli indagati.
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