Potrebbe esserci un regolamento di conti legato alla droga dietro l’agguato avvenuto nella tarda serata di ieri ad Avola in cui è rimasto ferito un ventitreenne, P.S., avolese, disoccupato, con precedenti penali. E’ una delle piste a cui stanno lavorando i carabinieri che hanno già sentito la vittima ma la sua ricostruzione non avrebbe convinto del tutto gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa.
Il giovane è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Di Maria di Avola e dai primi riscontri compiuti dai militari della Compagnia di Noto e del comando provinciale il proiettile sparato da una pistola, probabilmente una calibro 7,65, lo ha centrato all’addome ma per sua fortuna la pallottola non ha colpito parti vitali, sebbene le sue condizioni siano, comunque, serie. Gli investigatori hanno già scavato nella vita privata del ventitreenne, dal passato turbolento, come emerge nella sua fedina penale, insomma il suo non è un volto sconosciuto alle forze dell’ordine, che intendono verificare se le sue conoscenze negli ambienti della droga possano averlo messo in pericolo. Non è chiaro, per il momento, se il giovane sia stato attirato in trappola da qualcuno che lui conosce bene oppure gli è stato teso un agguato.
L’altro aspetto da verificare è se sono stati sparati altri colpi contro di lui ma a questo ci penseranno gli esperti di balistica che si sono già recati sul luogo in cui il ventitreenne è stato ferito per provare a ricostruire gli istanti precedenti e successivi all’aggressione. E poi ci sono le telecamere di sicurezza che potrebbero avere filmato l’autore degli spari ma non si esclude che ad agire siano stati almeno in due ma sono aspetti ancora da verificare e quelle immagini darebbero una grossa mano ai carabinieri. I magistrati, il Procuratore Sabrina Gambino ed il sostituto Carlo Enea Parodi, sarebbero concentrati sui familiari e gli amici della vittima che sarebbero stati già sentiti.