Il gup del Tribunale di Siracusa ha assolto un giovane di 26 anni, residente a Cassibile, finito sotto processo per detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio. La vicenda risale al marzo del 2022, quando l’imputato, difeso dagli avvocati Antonino Campisi e Antonio Cappello, venne ritrovato in possesso, al termine di una perquisizione compiuta dai carabinieri, di involucri contenenti 1,62 grammi di cocaina.
La vicenda giudiziaria
Secondo la ricostruzione dell’accusa, per le modalità di conservazione della droga, era ipotizzabile un’attività di compravendita di sostanze stupefacenti. A seguito dell’iniziativa del pm della Procura di Siracusa che ha citato in giudizio il 26enne, la difesa ha optato per il rito abbreviato ed il 19 febbraio, al termine dell’udienza, il gup ha assolto l’imputato.
L’uso personale della droga
Dalle informazioni fornite dalla difesa del 26enne, le ragioni della decisione del giudice scaturiscono innanzitutto dall’impossibilità di provare, oltre ogni ragionevole dubbio, la responsabilità, sotto l’aspetto penale, del ragazzo. Gli avvocati Antonino Campisi e Antonio Cappello hanno insistito sull’uso personale della droga, del resto, come spiegano i difensori, nel corso della perquisizione estesa anche all’abitazione del loro assistito non venne trovato nulla.
“Era in cura al Sert”
Peraltro, lo stesso imputato, come hanno avuto modo di sottoporre al giudice gli avvocati, ” era soggetto tossicodipendente, già in cura presso il SerT di Siracusa a causa della dipendenza da cocaina e oppioidi, come si evinceva dall’attestazione depositata dalla difesa in data 16.11.23″.
Per cui, “in mancanza di elementi probatori univoci volti a comprovare la finalità di cessione a terzi dello stupefacente rinvenuto ed essendo che la destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente non ha natura giuridica di causa di non punibilità e non è onere dell’imputato darne la prova” il 26enne è stato assolto con formula piena, e così “non dovrà affrontare un successivo giudizio di appello per dimostrare la propria innocenza” aggiungono i difensori.
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