La notizia dell’assenza di risorse dalla Regione per Siracusa nel capitolo relativo alla promozione di eventi culturali e turistici ha fatto molto rumore nel capoluogo.
Se ne discute molto nelle stanze della politica aretusea soprattutto in quelle in cui lavora l’amministrazione comunale di Siracusa governata dal sindaco, Francesco Italia, esponente di Azione, che un anno fa si è riconfermato alla guida della città battendo al ballottaggio il candidato del Centrodestra, Ferdinando Messina, di Forza Italia, il partito del presidente della Regione. Nella squadra di Italia c’è Edy Bandiera, ex assessore regionale in quota Forza Italia, ora vicesindaco di Siracusa e vice coordinatore regionale di Sud chiama Nord.
Senta, Bandiera, come spiega questa condizione per Siracusa?
La città di Siracusa non ha una rappresentanza cittadina nella deputazione regionale, fatta eccezione per Carlo Gilistro, che, però, siede tra i banchi dell’opposizione.
E quindi?
Basta andare a vedere i Comuni che hanno beneficiato dei contributi per comprendere quali sono gli effetti di questa condizione: riceveranno finanziamenti Avola, Rosolini, Sortino, Melilli, Pachino, tanto per citarne qualcuno mentre il capoluogo è rimasto a secco. Ci restano solo degli impegni verbali ma che sono rimasti tali: è questa la verità, il resto sono solo chiacchiere e nulla più.
Detta così, sembra che la città non avrà mai risorse…
Va detto che siamo riusciti, grazie all’impegno di Sud chiama Nord di Cateno De Luca, che è all’opposizione di questo governo, ad ottenere nei mesi scorsi, 350 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria per lo stadio di Siracusa “Nicola De Simone”.
Che scenario prevede?
Sapevo che sarebbe accaduto questo collasso tra Siracusa e l’Ars poco dopo l’esito elettorale del settembre del 2022. Mi dicono che ogni deputato di maggioranza ha uno spazio finanziario cospicuo, per cui la situazione appare abbastanza definita. E andremo avanti così fino alla conclusione della legislatura.
Gli elettori siracusani hanno voltato le spalle ai propri rappresentanti..
Gli elettori siracusani, che per bacino elettorale potrebbero esprimere una quota significativa di deputati, avrebbero potuto indicare ben 5 parlamentari regionali. Va detto che i candidati della città, come ho avuto modo di appurare durante la campagna elettorale, hanno serie difficoltà quando si affacciano nei Comuni della provincia. Diciamo che molti elettori sono disincentivati ad ascoltare le proposte di chi viene dalla città.
Ci sono altri effetti di questo collasso tra Siracusa e Palermo?
Oltre al mancato arrivo delle risorse, c’è stato un depauperamento di servizi, tra cui la sanità. In che modo? Spostando medici in provincia, come è accaduto, in modo eclatante per l’ospedale di Avola, per non parlare dei reparti ed ambulatori.
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