“La scelta di porre in zona arancione la Sicilia dà l’ennesimo e forse definitivo colpo alle aziende della ristorazione, dei pubblici esercizi e dell’intera filiera primaria e secondaria”. Lo afferma Innocenzo Russo, presidente provinciale di Cna Siracusa che commenta la decisione del Governo nazionale di imporre delle nuove restrizioni, che, in Sicilia, si tradurranno con l’istituzione della zona arancione.
“Nessun riscontro reale neanche da parte del governo regionale, con il presidente che aveva preso solenne impegno nel corso della sua apparizione in quel di Palazzolo Acreide – ricorda ancora Innocenzo Russo – adesso però, con la campagna di vaccinazione in evoluzione e lo scenario sempre più vicino di un miglioramento generale della situazione, non possiamo perdere di vista la necessità di salvaguardare moltissime imprese soggette a restrizioni e altrettante impegnate nella fornitura di materie prime e servizi.
Per il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, i dati sul contagio in Sicilia sono da zona bianca e non arancione. “Il numero di contagi medi totali della settimana in Sicilia è di circa 90 ogni 100.000 abitanti, notevolmente inferiore a quello di 250 ogni 100.000 abitanti individuato come parametro per fare scattare i provvedimenti automatici di chiusura generalizzata. Con 7 province su 9 con dati da zona bianca.
Secondo il leader di Confcommercio Siracusa, “volendo analizzare tutti i dati disponibili, comparandoli con quelli nazionali, si evidenzia che i ricoveri in terapia intensiva (soglia critica 30%), sono in Italia in media il 32% contro il 12% della Sicilia, lo stesso trend è confermato nei ricoveri in area non critica (soglia critica 40 %), la media in Italia è il 37 %, in Sicilia appena il 17 %. Pertanto si evince abbastanza chiaramente che la Sicilia è in situazioni migliori rispetto alle altre regioni”.