“Non comprendiamo perché la Sicilia sia definita zona arancione. Abbiamo studiato tutti i dati presenti sul sito dell’agenzia governativa AGENAS (Agenzia Nazionale per servizi Sanitari), li abbiamo confrontati, comparati e non comprendiamo quali dati tecnico-scientifici dimostrano che la regione Sicilia sia peggio delle altre regioni, anzi risulta essere fra le più virtuose”. Lo scrive il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, in una lettera inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo l’analisi dei 21 parametri che hanno relegato in zona arancione.
“Analizzando i dati ufficiali del “Rapporto Covid-19” dello scorso 5 novembre la Regione Siciliana occupa il 17%
dei posti in terapia intensiva per malati Covid-19, quindi notevolmente sotto la soglia di pericolo del 30%
individuata dal decreto del Ministro della Salute” spiega il presidente di Confcommercio Siracusa.
Andando nello specifico, ecco l’analisi dei dati fornita dall’associazione di categoria:
1.322 nuovi positivi, la Campania aveva 3.888 positivi, il Lazio 2.735, il Veneto 3.264;
27.402 casi totali, pari a 373 positivi ogni 100.000 abitanti, tale dato la poneva al 3 posto fra le regioni con meno conteggi. Per fare alcuni esempi fra le regioni poste in zona gialla: la Campania aveva 58.048 casi totali, pari a 1.003 positivi ogni 100.000 abitanti;
1.147 ricoverati in area non critica su 3.917 posti disponibili per pazienti Covid. La percentuale dei posti occupati su quelli totali è del 29%. Per fare alcuni esempi fra le regioni poste in zona gialla: la Campania ha il 36% dei posti occupati; il Lazio il 44%; la Liguria il 66%; in Italia complessivamente è del 45%.
157 ricoverati in terapia intensiva su 912 posti disponibili. La percentuale dei posti occupati in terapia intensiva su quelli totali è del 17%. Per fare alcuni esempi fra le regioni poste in zona gialla: la Campania ha il 27% dei posti occupati in terapia intensiva; il Lazio il 25%; la Liguria il 42%; in Italia complessivamente è del 30%.
1,42 indice RT. La Sicilia era quindi la 5 regione come indice RT più basso. Per fare alcuni esempi fra le regioni poste in zona gialla: la Campania ha un indice RT di 1,49; il Lazio di 1,51; la Liguria 1,54; l’Emilia-Romagna di 1,63. L’indice RT in Italia era 1,7.
La Confcommercio delinea uno scenario apocalittico per il comparto: “Sapete cosa vuol dire chiudere un’azienda? Significa che la stessa azienda – scrive Piscitello – potrebbe non riaprire più e lasciare a casa famiglie che non potranno mantenere i propri figli. Siamo increduli ed impotenti davanti a così tante aziende che ci chiamano disperate, ci scrivono e ci chiedono di aiutarli”.
“Chiediamo di riconsiderare il posizionamento – conclude il presidente di Confcommercio Siracusa – della nostra regione, anche con un differenziamento tra i vari comuni, e portare il giusto equilibrio nelle nostre comunità che hanno sempre dimostrato di sapere svolgere il proprio ruolo con alto senso civico.”
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