- Appalto scaduto per alcuni servizi affidati dal Comune ad una azienda
- Dubbi sul futuro di 15 lavoratori
- Il Comune accusato di non aver prorogato il servizio
E’ nebuloso il futuro di 15 lavoratori, dipendenti di una azienda, la Ideal service, il cui appalto con il Comune di Siracusa è scaduto e non vi è stata alcuna proroga. L’impresa svolge attività di front office, portierato e protocollo, “attività indispensabili per il Comune che garantiscono l’apertura delle sedi, il corretto contingentamento ed il servizio di protocollo all’anagrafe ed allo stato civile” spiegano Alessandro Vasquez, segretario della Filcams ed Anna Floridia, responsabile della Uiltucs.
La vicenda
I guai per i lavoratori sono iniziati dopo la decisione dell’amministrazione comunale di non prorogare l’ultima scadenza. “A dicembre avevamo già mobiliato i lavoratori – dicono i due sindacalisti – per ottenere la proroga del servizio, proroga che oggi invece non è possibile fare perché manca ancora la pubblicazione della gara. Una gara che non deve in nessun modo demansionare e mortificare lavoratori e lavoratrici che prestano il proprio servizio al comune da oltre 10 anni. Si intervenga subito con gli strumenti idonei per evitare a questi lavoratori l’incertezza della Cassa integrazione e l’amarezza di una precarietà che non conosce sosta”.
Attacco al Comune
Secondo quanto sostenuto dai sindacati, l’amministrazione, per bocca del suo vicesindaco, Pierpaolo Coppa, “aveva assicurato che le gare erano facili da scrivere e che molte già fossero intavolate. Adesso ci chiediamo come si possa sempre giungere al termine delle scadenze per poi cercare di capire cosa fare. Non è un atteggiamento serio e rispettoso – fanno sapere Alessandro Vasquez, segretario della Filcams ed Anna Floridia, responsabile della Uiltucs. non solo nei confronti dei lavoratori, ma della cittadinanza tutta e rivolgiamo il nostro accorato appello al primo cittadino chiedendo di occuparsene in prima persona. Il rischio in un contesto storico del genere, è che passi un messaggio di abbandono.”
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