I carabinieri della stazione di Lentini e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia hanno arrestato un pregiudicato 35enne accusato di produzione di stupefacenti. Nel corso di un controllo, a seguito di una segnalazione,  i militari si sono recati in un casolare rurale, nella disponibilità dell’uomo.

La serra moderna

Dentro c’era una serra hi-tech per la coltivazione “indoor” di canapa indiana, con 79 piante di marijuana in infiorescenza per un’altezza media di circa un metro e mezzo e un sofisticato sistema di irrigazione, areazione e illuminazione alimentato da corrente elettrica sottratta dalla rete pubblica.

Il valore della droga

Lo stupefacente, sequestrato per i successivi esami di laboratorio, se immesso sul mercato avrebbe fruttato circa 300mila euro. Il 35enne è stato posto ai domiciliari nella sua abitazione, come disposto dall’Autorità giudiziaria aretusea, nonché denunciato per il furto di energia elettrica.

Coltivazione ad Augusta

Il mese scorso,gli agenti del commissariato di polizia di Augusta hanno arrestato, per il reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente, un uomo di 38 anni che, a seguito di una perquisizione domiciliare in una casa sita in Contarda Frandanese, è stato trovato in possesso di 305 grammi di marijuana e di un bilancino di precisione.

Le indagini

L’attenzione degli investigatori è stata richiamata da un rumore tipico di un sistema di areazione proveniente da un’abitazione poco distante. Gli agenti, insospettitisi del fatto che quest’ultimo immobile sembrava abbandonato,
si sono avvicinati avvertendo  un forte odore di marijuana: è scattata una perquisizione che ha permesso di scoprire una serra con circa mille piante di marijuana, attrezzata con sistemi di ventilazione ed essiccazione, con ogni probabilità curata dallo stesso arrestato.

Il precedente

Precedentemente, era stato arrestato dalla polizia un 57enne perché in un bunker, ricavato in appezzamento di terreno, nel territorio di Francofonte, nel Siracusano, avrebbe realizzato una piantagione di droga. Gli investigatori, grazie ai cani antidroga, hanno scoperto che dal piatto della doccia del bagno era possibile, grazie ad un montacarichi, raggiungere il locale sotterraneo, trasformato in una serra per la coltivazione di stupefacenti.