Pericolo sfratto per tre scuole del Siracusa a causa della morosità del Libero Consorzio di Siracusa.
Il caso più emblematico è quello dell’istituto superiore Bartolo di Pachino, ospitato in una struttura privata, i cui proprietari hanno accumulato un credito di circa 1 milione di euro ed avrebbero già richiesto la restituzione dell’immobile.
Situazione più o meno analoga a Siracusa con due plessi scolastici che potrebbero essere al centro delle procedure di sfratto. Il primo si trova in via Pitia, nella zona nord di Siracusa, che ospita tre scuole: l’istituto d’arte Antonello Gagini, il liceo scientifico Corbino ed il liceo polivalente Quintiliano.
L’altro edificio si trova in via Polibio, non molto distante dal primo, dove studiano i ragazzi dell’istituto Alberghiero. Qui la situazione è ben più complessa, perché, oltre alle croniche difficoltà nei pagamenti dell’affitto ai proprietari da parte del Liberto Consorzio, ci sono i problemi di sicurezza dello stesso stabile.
A causa del crollo di calcinacci, uno degli ingressi della scuola è stato chiuso, su disposizione del comando provinciale dei vigili del fuoco e della Polizia municipale di Siracusa, dopo un sopralluogo. Il rischio del cedimento di altri pezzi di cemento era troppo alto per cui studenti, professori, dirigenti e personale scolastico, da oltre un mese entrano ed escono da un’altra parte.
Per quanto concerne la situazione dell’istituto Bartolo di Pachino, gli studenti sono 650 suddivisi in 30 classi, quasi 2 mila quelli di Siracusa. Una via di uscita potrebbero essere i soldi messi a disposizione dall’assessorato regionale alle Autonomie locali. Sono circa un milione e 200 mila euro ma non tutti potranno essere spesi, perché il Libero Consorzio ha altri debiti da onorare, tra cui i mutui. Insomma, per i tre stabili potrebbe essere impegnata la metà di questo finanziamento. Monta la protesta da parte degli studenti e dei loro familiari che chiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni ma soprattutto invocano maggiori condizioni di sicurezza.