Da una parte l’ordine degli infermieri, che ha attaccato l’Asp per la gestione dell’emergenza sanitaria, dall’altra parte la direzione dell’azienda, che ha annunciato azioni legali. Il presidente dell’Opi (ordine delle professioni infermieristiche), Sebastiano Zappulla, nelle settimane scorse, aveva criticato non solo la gestione dei posti letti in Terapia intensiva ma anche la strategia di contenimento dell’epidemia che mostrerebbe dei punti deboli evidenti.
“Si è verificato in diversi casi la grave omissione – spiega l’Opi Siracusa – del tracciamento di contatti stretti (colleghi di lavoro, parenti che frequentano abitualmente il domicilio) anche laddove venivano esplicitamente comunicati dall’utente già risultato positivo con test diagnostico di tampone molecolare”.
E poi, sotto i riflettori dell’Ordine degli infermieri di Siracusa ci sono le modalità di tracciamento dei bambini.
“Il Dipartimento di Prevenzione – spiega l’Opi – non ritiene necessario il tracciamento di bambini di età scolare (scuola materna e asili nido) sostenendo che la lieve sintomatologia o la totale asintomaticità dei bambini di quella fascia di età, non costituisce motivo di preoccupazione per la loro condizione. Non vengono effettuati tamponi a bambini che frequentano asili nido o scuole materne anche in caso di conclamata positività di uno dei genitori”.
Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil sono scese in campo al fianco dell’Ordine degli infermieri.
“Piena solidarietà all’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Siracusa reo di aver indicato le criticità emerse durante la gestione dell’emergenza Covid e di essersi messo a disposizione per collaborare per migliorare le cose.”
Così, i segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, e il commissario straordinario della Uil, Luisella Lionti, intervengono sull’ultima querelle innescata su un documento che gli infermieri hanno indirizzato all’Asp.
“La minaccia di querela nei confronti del presidente provinciale dell’Ordine – aggiungono i tre segretari – lascia un po’ sorpresi. In effetti è apparso assai strano che un’Azienda ospedaliera annunci una querela temeraria contro i suoi stessi dipendenti che da febbraio sono in prima linea e offrono, oggi, la loro collaborazione indicando cosa non ha funzionato e come si può riparare.
“È naturale che quanti donano dei consigli non possono dare la saggezza di seguirli – aggiungono gli esponenti di Cgil Cisl e Uil -, ma per ognuno c’è sempre una prima volta. Siamo sicuri – concludono Alosi, Carasi e Lionti – che una lettura più attenta del documento predisposto dal Direttivo degli infermieri riuscirà a convincere la Direzione generale di corso Gelone ad avvalersi del prezioso contributo di chi quotidianamente opera nei reparti accanto ai pazienti. È un’occasione da non perdere e che farà risparmiare tempo prezioso ad una dirigenza che, comprendiamo benissimo, è sotto stress da troppi mesi ormai e che a volte può rischiare di confondere una mano tesa con un attacco personale.”
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