Sono passati oltre tre anni dal giorno, era il 27 gennaio del 2019, quando a bordo di un gommone una delegazione di parlamentari nazionali, tra cui Stefania Prestigiacomo, Nicola Fratoianni ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, si recarono sulla nave Sea Watch 3, ancorata nelle acque di Siracusa, con a bordo 47 migranti per verificare le loro condizioni di salute.
Il Governo gialloverde, con Conte premier e Salvini, a capo del ministero dell’Interno, per giorni, impedì alla nave di sbarcare, ma la storia di quegli stranieri, esausti dopo giorni di navigazione, commosse la città ed il sindaco a tante emittenti sentenziò: “La città di Siracusa è pronta ad accogliere i migranti, continuo a ricevere messaggi e chiamate di persone che intendono sostenere queste persone. Non si possono tenere in questa condizione a 15 minuti dalla costa. Al momento, non conosco le ragioni per cui é stato impedito alla nave di entrare nel porto di Siracusa”.
A distanza di tre anni, la storia si è ripetuta: una nave, la Rise above’, della ong tedesca “Mission lifeline” Ong ferma, almeno fino a ieri mattina, nelle acque di Siracusa, un Governo, con dentro il leghista Matteo Salvini, che mantiene una linea dura, ed il sindaco di Siracusa, componente della segreteria nazionale di Azione, l’unico, però, dei tre protagonisti a cambiare atteggiamento.
Come dichiarato in una intervista alla AdnKronos, Italia, sostanzialmente, approva la direzione scelta dall’attuale Governo. “Mi chiedo perché queste navi non raggiungano i loro paesi di origine invece di sostare qui per giorni e giorni”.
Il sindaco, però, precisa. “Non strumentalizziamo la dignità degli esseri umani. I migranti vanno aiutati e soccorsi senza se e senza ma e l’Unione Europea deve farsene carico a fianco dell’Italia in cui le strutture di accoglienza sono al collasso”.