Sono arrivati questa notte al porto Grande di Siracusa a bordo di un’imbarcazione 9 migranti intercettati nel primo pomeriggio di ieri al largo delle coste della Sicilia sudorientale. Tra loro ci sono 9 migranti, tra cui 6 egiziani, 2 sudanesi, ed un libico che sono rimasti nel barcone in isolamento fiduciario “ma i test epidemiologici hanno dato esito negativo” sostiene il capo di Gabinetto della Questura di Siracusa, Ferdinando Buceti. E’ stato creato un cordone di sicurezza attorno al natante presidiato dalle forze dell’ordine mentre, al termine del periodo di quarantena, tra 14 giorni, saranno avviate le procedure per le identificazioni ed quel punto i migranti saranno trasferiti in un centro.
La questione migranti, a Siracusa, è ormai un tema molto sensibile, come emerso nelle ore scorse con la protesta a Cassibile, quartiere a sud del capoluogo, di un centinaio di residenti che si è recata nella baraccopoli ospitante i braccianti agricoli stranieri per chiedere la rimozione della struttura e l’allontanamento dei migranti. Una protesta scaturita dopo due recenti episodi accaduti a Cassibile che hanno visto come protagonisti alcuni migranti. Un paio di giorni fa, un sudanese ed un algerino hanno minacciato con un coltello la titolare di un bar che ha poi chiesto soccorso alla polizia. I due sono stati denunciati e trasferiti in un centro di accoglienza a Bari per essere espulsi. Poco dopo un altro migrante è stato visto girare nudo lungo la via Nazionale, la strada principale di Cassibile. Il giovane straniero è stato poi accompagnato nella caserma dei carabinieri per degli accertamenti. Nelle settimane scorse, la parlamentare nazionale e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto al Governo la rimozione della struttura che, però, secondo quanto prevede la Regione dovrebbe essere sanificata e bonificata anche in virtù di un finanziamento di circa 750 mila euro, frutto di un emendamento del presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava. I sindacati hanno, invece, denunciato lo sfruttamento di questi braccianti, parte dei quali lavora nei fondi agricoli senza contratto
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