Sono 119 i migranti, tutti di nazionalità afgana sbarcati questa notte a bordo di una barca vale sulle coste di Portopalo di Capo Passero, nella punta estrema della Sicilia orientale, nel Siracusano.
Tra loro ci sono 84 uomini, 17 minori e 19 donne, che saranno sottoposti ai tamponi prima di essere accompagnati sulla nave per la quarantena, ormeggiata nel porto di Augusta. Bisognerà, inoltre, valutare se ci sono minori non accompagnati, in quel caso la Prefettura di Siracusa disporrà il trasferimento nei centri di accoglienza, presumibilmente in Sicilia.
Ad intercettare il barcone, di circa 20 metri, posto sotto sequestro, sono stati i carabinieri, per cui è ipotizzabile che sarebbe salpato nei giorni scorsi da un porto della Grecia o della Turchia, per affrontare una traversata in mare pericolosa, considerato che nei giorni scorsi si è abbattuto il ciclone Apollo sul Mediterraneo. Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, dovranno accertare se tra i migranti ci sono gli “scafisti”.
Gli inquirenti, sulla scorta delle esperienze degli anni scorsi quando si verificavano numerosi sbarchi con queste modalità, sospettano dell’esistenza di una o più organizzazioni tra la Russia e l’Ucraina. L’ipotesi è che vi sia una banda internazionale con base operativa nell’Europa dell’Est con importanti ramificazioni in Turchia e Grecia, dai cui porti prendono il largo barche con i migranti che intendono ricongiungersi a familiari residenti nei paesi del Nord Europa.
Ed i numerosi precedenti di questi ultimi anni hanno dimostrato che gli ingressi in Sicilia provenienti dall’Est, Siria, Iran, Iraq, Pachistan, sono gestite da queste organizzazioni internazionali che prendono con se solo “clienti” con buone disponibilità economiche.