Poco prima che il simulacro di Santa Lucia si affacciasse sul sagrato della Cattedrale di Siracusa in piazza Duomo c’erano già oltre 5 mila persone.

La folla di fedeli

Sembrava piccolissima, anche le vie di accesso e di uscita erano stracolme di fedeli che non hanno voluto perdere l’incontro con la patrona della città. La giornata primaverile ha aiutato molto ma come sempre avviene nel giorno di Santa Lucia la festa è stata contrassegnata dalla sobrietà, segno di un attaccamento più saldamente legato alla fede e poco all’idolatria, come capita in altre feste. La processione è iniziata intorno alle 15, in serata il fercolo, portato a spalla dai berretti verdi, è giunto alla Basilica di Santa Lucia, alla Borgata, dove vi resterà per sette giorni.

Il vescovo su femminicidio e guerra

Poco prima dell’inizio della processione, l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, dal balcone del palazzo dell’Arcivescovado, ha letto la sua omelia, incentrata sui temi della cronaca di oggi: femminicidi e guerra.

“La nostra festa, però, è segnata dal dolore per i fatti che sconvolgono la serena convivenza a causa del flagello della guerra, della barbarie della violenza e della piaga del femminicidio di cui ogni giorno facciamo esperienza e che riempiono le pagine dei giornali dei nostri giorni” ha detto il pastore della chiesa di Siracusa

“È doloroso e umiliante assistere – ha proseguito il vescovo – ancora oggi a tanta viltà e prepotenza di chi offende o addirittura uccide l’altro. Chi usa violenza verso una donna, o verso una persona indifesa o verso gli altri, commette violenza contro Dio, contro Santa Lucia e contro ogni persona. In ogni donna umiliata e aggredita viene offesa la dignità di ciascuno di noi. Chi mortifica una donna, non offende solo quella donna, ma oltraggia anche ogni madre, ogni sorella, ogni figlia e figlio di Dio. Nell’altro non c’è solo mio fratello e mia sorella, ma c’è Dio stesso. Mentre festeggiamo Santa Lucia, diciamo basta a ogni forma di violenza e di sopraffazione”.

La mostra

Frattanto, è stata presentata nella chiesa di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo  Luce e Sangue, omaggio di Nicola Samorì, a cura di Demetrio Paparoni. Si potrà ammirare l’opera realizzata per la chiesa di Santa Lucia alla Badia, in dialogo con il dipinto di Deodato Guinaccia Il martirio di Santa Lucia.

Alla conferenza stampa hanno preso parte Nicola Samorì, il curatore Demetrio Paparoni, lo storico dell’arte Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia.

L’opera sarà esposta al pubblico fino al 7 gennaio. L’esposizione è accompagnata da un catalogo. L’omaggio di Samorì avviene in contemporanea a Siracusa e a Napoli, dove fino al 15 gennaio è stata allestito nella Sacrestia della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro un altro omaggio dell’artista