Il Gup del Tribunale di Siracusa Salvatore Palmeri ha condannato a 4 anni ed 8 mesi di reclusione tre avolesi, Salvatore Paolo Di Pietro, il fratello Maurizio junior Di Pietro e Antony Amore, coinvolti nella sparatoria avvenuta nella notte tra il 12 ed il 13 marzo dello scorso anno parco Robinson, ad Avola, ai danni di un gruppo di giovani con cui, qualche minuto prima, era scoppiata una rissa in una discoteca.

I tre, assistiti dagli avvocati, Anna Maria Campisi, Natale Vaccarisi e Licinio La Terra Albanelli, furono tratti in arresto dai carabinieri che li accusarono di tentato omicidio plurimo ma, come fa sapere il collegio difensivo, il giudice, al termine della Camera di consiglio durata oltre 5 ore, non ha confermato quella contestazione, riqualificando il reato in “minaccia aggravata dall’uso dell’arma nei confronti di un soggetto, e di lesioni aggravate dall’uso dell’arma nei confronti dell’altra persona offesa”

Gli interrogatori dopo l’arresto

Nei giorni successivi alle misure cautelari, Salvatore Paolo Di Pietro, indicato dai carabinieri della Compagnia di Noto come colui che avrebbe premuto il grilletto, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, rese dichiarazioni spontanee in cui avrebbe ammesso i fatti contestati ma, allo stesso tempo, fornì dei chiarimenti in merito alla ricostruzione dei militari, elaborata sulla scorta delle dichiarazioni della vittima.

I chiarimenti del fratello

Maurizio junior Di Pietro, come il fratello rese delle proprie dichiarazioni, affermando di non avere nulla a che fare con gli spari. Dopo essere stato svegliato dai colpi d’arma da fuoco avrebbe detto di aver visto il familiare venire verso la macchina. E sarebbe stato lo stesso fratello a raccontargli ciò che era accaduto.

La ricostruzione dei carabinieri

Secondo quanto fornito dal comando provinciale dei carabinieri, a capo delle indagini, coordinate dai magistrati della Procura,  il giovane che aveva in mano la pistola, uscendo dalla sua macchina, avrebbe puntato l’arma verso l’auto occupata da una delle vittime, che scappò a piedi verso la spiaggia, riuscendo a evitare i colpi esplosi alle sue spalle. Poi, si sarebbe avvicinato ad un altro veicolo in sosta, esplodendo altri colpi d’arma da fuoco.

Il collegio difensivo attenderà adesso i 90 giorni per  le motivazioni della sentenza emessa per valutare la possibilità di impugnare o meno il pronunciamento del Gup.

 

 

 

 

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