Deve essere ancora definito l’assetto delle Camere di Commercio in Sicilia dopo la decisione del Governo nazionale di porre fine alla Camera del SudEst, comprendente Catania, Siracusa e Ragusa. Sono stati indicati due commissari, Massimo Conigliaro per Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, Giuseppe Giuffrida, per Catania.
L’indicazione “romana” è che in Sicilia dovranno essercene 4 in tutto e dato per scontato che Palermo, Catania e Messina ne avranno una ciascuna, per quanto concerne l’ultima, l’ipotesi è di accorpare Siracusa, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
Per la Confcommercio Siracusa, che chiede l’apertura di un confronto, si tratterebbe di una soluzione che rischia di scontentare l’intero mondo produttivo, del resto “le cinque province sono molto distanti fra loro sia geograficamente che per tessuto socio economico e produttivo”
Senza contare, un altro aspetto importante: quale sede sarà scelta? Qualunque essa possa essere, le difficoltà per gli imprenditori saranno notevoli, perché coprire, ad esempio, la distanza tra Siracusa e Trapani, non è certo semplice, tenuto conto anche del livello delle strade siciliane.
Dalle indicazioni, fornite nei mesi scorsi, dal presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, il ruolo di “capitale” della Camera di Commercio a 5, spetterebbe a Trapani, sulla scorta del numero delle imprese risultanti iscritte nei registri camerali.
La Confcommercio Siracusa, per bocca del suo presidente, Elio Piscitello, individua una soluzione, quello di uno statuto federale, in grado di dare maggiore autonomia ai 5 enti camerali.
“La Confcommercio Siracusa – dice il presidente Elio Piscitello – dichiara disponibile a lavorare insieme alle altre associazioni di rappresentanza per la redazione di un nuovo e innovativo statuto federale che riesca a trasformare gli iniziali evidenti punti di debolezza legati all’istituzione di una Camera di commercio con un territorio vastissimo e con interessi economici profondamente diversi, in reali punti di forza che si basino sul riconoscimento e rispetto reciproco e sulla volontà di creare occasioni concrete di crescita e sviluppo per i rispettivi territori”.
Va detto che la stessa Confcommercio Siracusa sollecita la Regione a suggerire al Governo nazionale di provare a strappare una quinta camera.
“In tutto ciò non bisogna, però, mai dimenticare – dice ancora il presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Elio Piscitello – che il vero problema del sistema camerale in Sicilia non riguarda le modalità della sua riorganizzazione, piuttosto la sostenibilità economico-finanziaria del medesimo. Sostenibilità che non potrà mai essere raggiunta se non si risolve il problema degli oneri pensionistici posti a carico esclusivo delle nostre Camere di Commercio”.
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