Il rimpasto nella giunta di Siracusa è sempre nell’agenda politica del sindaco che da mesi “flirta” con il Mpa per rendere più forte la sua amministrazione, al riparo da imboscate in Consiglio comunale. Lo snodo è sempre stato il numero di assessori degli autonomisti, tra due e tre, ma tutto, secondo autorevolissime fonti politiche, sarebbe stato connesso alle elezioni dirette della Provincia.
Insomma, Italia ed il parlamentare regionale del Mpa, Giuseppe Carta, avrebbero avuto in testa un progetto politico da “esportare” per le consultazioni dell’ente di via Roma, peraltro in condizioni finanziarie penose dopo la riforma Crocetta, con i commissari che si son fin qui succeduti, a mettere all’asta il ricco patrimonio immobiliare, tra cui l’ex carcere borbonico ed il circuito di Siracusa.
Solo che, nelle settimane scorse, l’affondamento all’Assemblea regionale siciliana della riforma delle ex Province ha cambiato lo scenario in quanto, con una sentenza della Corte costituzionale che pende sulle spalle della Regione, si dovrà, comunque, andare al voto ma con elezioni indirette. Vuol dire che il corpo elettorale non sarà composto dai cittadini, come per tutte le consultazioni, quanto dai consiglieri comunali e dai sindaci.
Un cambio di programma che avrebbe modificato quel piano tra Italia e Carta di provare a costruire una coalizione per le provinciale, passando prima con nuovo riassetto nella giunta. Mancando quel tassello, il mosaico politico sarebbe diventato più complesso, da qui il rallentamento ma non la chiusura delle trattative.
In mezzo a quest’asse si è infilato l’ex parlamentare regionale, Giovanni Cafeo, leader politico di Insieme, il gruppo consiliare che sta all’opposizione che, nelle interlocuzioni avute con il sindaco ed i suoi più stretti collaboratori, avrebbe dato la sua disponibilità. Una mossa, secondo altre autorevoli fonti politiche, per fermare il piano di “espansione” del Mpa di Carta, molto attivo su tutti i Comuni della provincia.