Incredibile scoperta nei mari della Sicilia. A quasi 90 anni dalla sua scomparsa è stato ritrovato il relitto del rimorchiatore “Curzola”, del quale si erano perse le tracce al largo delle coste di Brucoli, nel Siracusano, il 12 marzo del 1935. Le cause del naufragio furono con molta probabilità, secondo quanto venne ricostruito ben 90 anni fa, le avverse condizioni meteo o una presunta collisione con una nave rimasta ignota. A bordo del rimorchiatore ce’era un equipaggio composto da 18 uomini, 3 sottufficiali e 15 marinai. Dopo il naufragio non fu trovato nessun superstite.

La ricerca di un sommergibile

Ora quella nave viene ritrovata, un fatto che potrebbe portare a chiudere una delle pagine di storia importante. Le operazioni che hanno poi permesso, in maniera del tutto casuale, di identificare l’imbarcazione affondata, grazie alla presenza del nome ben evidente sulla poppa, sono state condotte dall’ispettore onorario per i beni subacquei di Siracusa, Fabio Portella, che si era messo sulle tracce di un sommergibile della seconda guerra mondiale, in stretto contatto con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Dove si trova il relitto

Il relitto è stato rinvenuto, all’apparenza pressoché intatto, ad una profondità di circa 120 metri e ad una distanza di 2,3 miglia dalla costa, al traverso di Capo Campolato, nei pressi di Brucoli. A causa dell’elevata profondità e delle difficili condizioni in cui operare, dovute alla completa oscurità, alla bassa temperatura e a problemi di decompressione, sarà improbabile riuscire a portare a galla parti del rimorchiatore. Certamente si procederà ad una documentazione video e fotografica. “Il ritrovamento del rimorchiatore Curzola – afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – è per noi motivo di orgoglio e al tempo stesso di sorpresa. Desidero esprimere un plauso all’ispettore Portella e ai suoi collaboratori. Un professionista del mare dalle elevate capacità tecniche che ha operato in condizioni estremamente complesse”.